Apprendiamo con rammarico, ma non con sorpresa, della decisione della Cocif di lasciare il calcio e di non iscrivere la Rimini Calcio al prossimo campionato. Con rammarico, perché pur capendo le difficoltà dellazienda e dovendo rilevare che da parte degli altri imprenditori poco è stato fatto, riteniamo che non sia il momento di mollare. Chiediamo dunque alla Cocif di ripensare la decisione annunciata ieri.
Decisione che purtroppo non ci sorprende, perché già in passato la possibilità che la Cocif potesse non iscrivere più la squadra al campionato era stata manifestata se non minacciata chiaramente (penso ad esempio alla lettera inviatami nel 2008 e al nostro ultimo recente incontro).
Ciò che sorprende, invece, e che ci pare ingenerosa, è la critica alle istituzioni, e in particolar modo al Comune di Rimini, accusate di mancata collaborazione e di non avere dato nulla alla Cocif in questi anni.
Una Pubblica amministrazione non dispone di risorse da poter impegnare in questo settore, ma il Comune di Rimini ha sempre svolto attivamente opera di intermediazione per favorire la partecipazione del maggior numero di sponsor. E lho fatto io, in prima persona, scrivendo ad esempio la scorsa estate a più di trenta realtà economiche per lanciare un appello a sostegno della Rimini Calcio. Lo rilancio ancora una volta anche ora, dicendo allimprenditoria locale che lo sport riminese non può essere lasciato solo.
Non è corretto, quindi, attribuire la responsabilità dei problemi allAmministrazione, che è sempre stata vicina, anche economicamente per le sue possibilità (si veda ladeguamento delle strutture ai requisiti di sicurezza), alla società. Né ci pare che le attuali difficoltà della Rimini Calcio siano legate alla disponibilità, o meno, di uno stadio diverso.
Vorremmo ricordare, poi, che lopportunità di partecipare a bandi per contributi al settore giovanile, o per usufruire di strutture per gli allenamenti, è stata data alla Rimini Calcio esattamente come a qualsiasi altra società sportiva. Spettava alla società cogliere o meno tale opportunità.
Non risponde al vero linsinuazione di disparità di trattamento riservata dalle istituzioni nei confronti del basket e del calcio riminese. Lamministrazione comunale si è sempre rapportata allo stesso modo con le due realtà, e non si può certamente affermare che per qualcuno vi siano stati canali preferenziali.
Va riconosciuto, infine, che rispetto allammontare economico complessivo che occorre per mantenere settori così importanti come quelli del calcio nella nostra città, a livello sia professionale che dilettantistico, le somme che lente pubblico può avere messo a disposizione rappresentano una minima parte delle necessità reali. Ha ragione la Cocif quando ricorda che lo sforzo dellazienda in questi anni è stato di grande importanza anche sul piano finanziario, forse superiore alle possibilità dellazienda stessa, e nessuno, tantomeno lAmministrazione, intende disconoscerlo. Per questo, pur con le precisazioni fatte, rivolgiamo un apprezzamento sincero per quanto fatto dalla Cocif, chiedendo ancora una volta ad essa, ma anche allimprenditoria locale, di non lasciare scoperti settori sportivi così importanti della nostra città.