Lo studio prende in considerazione i presunti tagli aggiuntivi in arrivo nel 2015, lobbligo di accantonamento nel fondo crediti (ovvero una quota di risorse da congelare proporzionale alle mancate riscossioni degli ultimi 5 anni) e infine lo sconto sul Patto di stabilità, che in teoria dovrebbe consentire ai Comuni di liberare risorse importanti per gli investimenti. Lanalisi combinata di questi tre fattori premierebbe Rimini che, al pari delle principali città del nord Italia e dellEmilia Romagna, risulta tra i capoluoghi meno penalizzati dalla manovra 2015.
Un risultato che arriverebbe nonostante i quasi 4,5 milioni di euro di tagli aggiuntivi ipotizzati dai ricercatori del Sole e che graveranno sul prossimo bilancio, aggiungendosi agli altri 22 milioni di tagli ai trasferimenti subìti negli ultimi tre anni commenta lassessore al Bilancio del Comune di Rimini Gian Luca Brasini Il virtuale saldo positivo infatti (+3,2 milioni, 23 euro per abitante) è principalmente dovuto al fatto che Rimini è un Comune cosiddetto virtuoso. Anche se il Sole non tiene conto dellaccantonamento del fondo di garanzia (che non sarà nullo come risulta dalla classifica, ma di cui ancora non si è in grado di prevederne lentità), laspetto positivo è lallentamento dei vincoli del patto di stabilità, che per Rimini non significherebbe avere maggiori risorse a disposizione, ma bensì la possibilità di poter spendere 7,7 milioni di risorse già nelle casse dellente per investimenti strategici per la città. E il vincolo meno rigido del patto di stabilità discende, come è ovvio, proprio da politiche di bilancio rigorose e ben monitorate. Il paradosso è che nonostante politiche corrette e bilanci sani, ancora si continui a tagliare senza un criterio equo, finendo per penalizzare anziché premiare.
Senza entrare troppo nel merito della graduatoria sulla carta pubblicata dal quotidiano economico, la realtà dice che è davvero ancora troppo presto per avere una reale consapevolezza degli effetti concreti della manovra sui conti dei Comuni italiani. Troppe ancora le incognite e i condizionali. Così come accolgo con la dovuta cautela e senza facili entusiasmi anche lannuncio del Governo sulle spese per gli uffici giudiziari, che dal 1° settembre del 2015 dovrebbero essere sostenute direttamente dal Ministero della Giustizia e non più dai Comuni, come avviene ora a prescindere dalle competenze di legge. Si tratterebbe finalmente di porre fine ad una situazione paradossale, che fino ad ora ha visto i Comuni farsi carico di spese per la gestione e manutenzione di edifici ad uso di enti sovraordinati, e che per Rimini si tradurrebbe in un risparmio di quasi 1,3 milioni. Ricordo che ancora il Comune di Rimini deve vedere rimborsate in parte le spese 2011 e 2012 e totalmente lanno 2013 per un totale di 3 milioni di euro. Mi auguro che questa promessa del Governo non resti tale.