Dopo lapprovazione in consiglio comunale della proposta deliberativa, lAmministrazione comunale ha redatto il documento che va a istituire il registro amministrativo delle unioni civili, andando a tutelarle e sostenerle per superare situazioni di discriminazione e favorirne lintegrazione nel contesto della comunità riminese
Isolo due elementi precisi della proposta di regolamento: il rilascio dellattestato di unione civile basata su vincolo affettivo e la richiesta di iscrizione nel registro da parte di due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso. Al di là di tutto, e al di là di ogni opinione, mi permetto di dire che, finalmente, il tema dei diritti pieni e liberi tra persone viene assunto nella sua interezza e completezza da Rimini. E per Rimini. Il regolamento del Comune di Rimini, con il suo prossimo passaggio in commissione e subito dopo in consiglio comunale, cade negli stessi giorni in cui, nelle commissioni del Parlamento Italiano, transita la legge sulle unioni civili. Una legge richiesta a gran voce negli ultimi mesi da molti sindaci, io compreso, per oltrepassare quegli ostacoli burocratici e quelle ambiguità normative che impedivano concretamente di fare passi avanti concreti nella direzione di equiparare il nostro Paese alla più avanzate e civili democrazie europee in materia di diritti alla persona. La vicenda dei matrimoni allestero da iscriversi alle anagrafi comunali ne è perfetta testimonianza: una confusione assoluta tra giuste scelte dei sindaci e susseguenti annullamenti dei Prefetti o dei Tribunali, esponendo le persone coinvolte a una dolorosa giostra anche mediatica e catalizzando lattenzione dellopinione pubblica esclusivamente sugli aspetti polemici dellargomento.
Se il pressing dei sindaci sta producendo effetti positivi sul Parlamento Italiano; e alla vigilia di un passaggio amministrativo importante sia per il Comune che, soprattutto, per la comunità locale; dico che ogni partito, e ogni esponente politico, dovrebbe fare la corsa per mettere diritti e non piuttosto la corsa a mettere il proprio timbro per visibilità personale. Su un tema tanto delicato e tanto intrecciato alle relazioni umane fondamentali, il nostro compito è quello di fare le cose seriamente, e non limitarci agli atti simbolici o di testimonianza o prodursi in corse politiche o partitiche per intestarsi limprinting della battaglia.
Alle donne, agli uomini, alle ragazze che ho personalmente incontrato, non interessa tanto questo ma avere diritti e opportunità vere e concrete. Fare le cose seriamente vuole dire, allora, portare a casa il risultato: quello di un Paese che vada oltre le proprie arretratezze e i balbettii e tuteli i diritti di tutte le persone, senza alcuna distinzione, garantendoli. E il nostro regolamento sarà più forte e concreto perché accompagnerà la necessaria, e obbligatoria, presa di coscienza del Parlamento Italiano.