"Il nulla osta della Cassazione circa l'ammissibilità del referendum sul passaggio dei sette Comuni dell'alta Valmarecchia nella provincia di Rimini rappresenta oggettivamente un momento storico. Tra pochi mesi quasi ventimila cittadini residenti in un'area bellissima, ricca di storia, ambientalmente suggestiva, economicamente dinamica si pronunceranno su quello che potrebbe essere un semplice ricongiungimento' ma in realtà rappresenterebbe molto di più. Una grande opportunità di sviluppo per l'alta Valmarecchia ma anche per Rimini stessa. In questa ipotesi infatti le comuni radici storiche e i numerosi addentellati economici, culturali, turistici, sociali dei due territori dovrebbero concretizzarsi in una sistematica e sinergica parabola di valorizzazione complessiva. Personalmente sono convinto che una eventuale ri-unione' si rivelerebbe uno straordinario arricchimento sia per Rimini che per la Valmarecchia. Ma ciò non potrà essere frutto di improvvisazione ma semmai di una pianificazione rigorosa e condivisa a tutti i livelli, che metta insieme prospettive unitarie di medio e lungo periodo con aspetti pratici d'integrazione (a cominciare, ad esempio, da cominciare da quelli relativi ai servizi pubblici socio-sanitari). Da amministratore mi sento di segnalare questo elemento, non secondario e altrettanto importante, sul quale si deve seriamente incardinare il sentimento delle popolazioni coinvolte.

Infine mi sento di sottolineare un altro aspetto: questa discussione deve restare lontana da qualsiasi tentazione/tentativo deriva autonomistica o di strumentalizzazione da parte della politica, di qualsiasi sponda politica. Solo i cittadini dovranno giudicare, attraverso un sì o un no, la proposta. Se sarà, Rimini insieme alla Valmarecchia dovrà essere un approdo popolare, non il recinto di proprietà di questo o quello."