Questione TIA: mantenere il corrispettivo e non gravare su imprese e famiglie

E' pronto un Ordine del giorno per invitare i parlamentari riminesi e dell'Emilia-Romagna a sostenere con urgenza la natura di corrispettivo della Tariffa di igiene ambientale (TIA) in attesa che prenda vita la tariffa integrata, così come proposto da Anci Emilia-Romagna.
Data di pubblicazione

La bozza di Ordine del giorno ha avuto parere favorevole dalla prima e quinta commissione consiliare, riunite per esaminare il referto di giunta sul problema della TIA-tributo, e sarà proposta al Consiglio comunale per l'approvazione.

Il contesto continua a rimanere complesso: da parte delle istituzioni non vi è stato ancora alcun intervento legislativo, né sono arrivate indicazioni operative, mentre Hera, diffidata dal Comune di Rimini, mantiene immutata la propria posizione (sostenuta anche da Federambiente) di continuare a fatturare con Iva. Anci Emilia-Romagna ha sottolineato con una circolare la necessità di una modifica normativa che sancisca la natura di corrispettivo della TIA. Diversamente, sulle pubbliche amministrazioni e sullo Stato si potrebbe riversare un corposo e costoso contenzioso con i cittadini e le imprese in materia di Iva, con ulteriori criticità nella contabilità già molto difficile dei Comuni.

Con la TIA-tributo, il recepimento nel bilancio comunale del costo del servizio obbligherebbe, a parità di altre condizioni, ad un generalizzato incremento della TIA 2010 (rispetto alla TIA 2009) del 10%, proprio per coprire il costo del servizio maggiorato dell'Iva. Per fare un esempio concreto in regime di TIA-tributo: costo totale che Hera fatturerebbe al comune € 1.000 + IVA (al 10%) = € 1.100. Le tariffe verrebbero quindi determinate sulla base di € 1.100 a cui, in sede di fatturazione al singolo utente, Hera applica un ulteriore 10% di IVA.

Quanto poi ai presunti benefici per i cittadini va evidenziato che, anche qualora Hera decidesse di emettere "bollette" senza IVA, in un momento di particolare criticità per il sistema produttivo come quello attuale, le imprese si troverebbero a dover sostenere un maggiore costo (10%) non deducibile rispetto al 2009, fermo restando che per le famiglie il passaggio della TIA da corrispettivo a tassa non comporterebbe alcun beneficio.

Non è quindi oggettivamente possibile procedere ad un mutamento della situazione attuale, modificare il regolamento e inserire la TIA in bilancio. Con l'Ordine del giorno si chiede di consentire la prosecuzione della modalità di affidamento e remunerazione del servizio mediante la riscossone dei corrispettivi da parte delle imprese di gestione (peraltro prevista e disciplinata dall'art. 49 del decreto Ronchi), realizzando una fase transitoria verso il nuovo regime di TIA non traumatica per il sistema produttivo, per le imprese di gestione del servizio rifiuti, per gli enti locali che sono in regime di TIA, e senza aggravi di costi per le famiglie.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:10