Sono sette infatti i minori, tutti nati e da allora residenti a Rimini, le cui famiglie sono interessate dal programma elaborato dall’amministrazione comunale per il superamento della grave situazione igienico sanitaria e di sicurezza pubblica presente in via Islanda. Il programma coinvolge 6 famiglie per un totale di 32 persone, che verranno dislocate in 5 microaree pubbliche, attrezzate per ospitare moduli abitativi, distribuite omogeneamente sul territorio comunale e scelte al termine di una articolata di ricognizione tecnico-amministrativa, in ragione delle caratteristiche orientate verso integrazione e inclusione (ad esempio adeguato collegamento alle vie di comunicazione, distanza da fonti di pericolo etc).
Un percorso amministrativo e politico che, seguendo le linee operative dettate dalla legge regionale in materia di inclusione, autonomia e emancipazione di rom e sinti, prevede l’integrazione di 6 nuclei famigliari di riminesi sinti in piccole aree. Di queste famiglie riminesi, da molti anni ufficialmente residenti in città, 13 persone sono nate a Rimini. Tra questi, 7 sono bambini e ragazzi che hanno frequentato e tuttora frequentano le scuole riminesi, anche oltre la soglia dell’obbligo. Sono invece sei, tre donne e tre uomini, gli adulti a Rimini dalla nascita e che qui sono cresciuti: ai 7 minorenni, si aggiungono infatti altri 3 uomini e 3 donne, di età compresa tra i 28 e i 46 anni. Altre cinque persone sono residenti a Rimini da almeno 25 anni, i restanti per la gran parte almeno da dieci. Si tratta quindi di cittadini riminesi che qui sono cresciuti, hanno frequentato gli studi, hanno radicato la famiglia, lavorano. Sono invece quattro, due donne e due uomini, gli over 65 interessati dal progetto di integrazione.