Precisazione del Comune di Rimini

In merito alle notizie di stampa sulla piscina comunale
Data di pubblicazione

In data 27 giugno, su mandato della Procura di Rimini, un nucleo interforze di Polizia giudiziaria (Polizia Amministrativa della Polizia Municipale, Nucleo Carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro e da personale dell'Azienda USL) ha effettuato un sopralluogo nella Piscina Comunale di Rimini, gestita in convenzione dalla società "Sport Management" di Verona dallo scorso autunno.

Un affidamento della gestione della piscina comunale avvenuto al termine di importanti lavori di miglioria sotto diversi aspetti, che si sono conclusi col rilascio del Certificato di regolare esecuzione. Tutti interventi che hanno consegnato alla città un impianto natatorio sicuro, igienicamente impeccabile sotto il profilo igienico-sanitario come confermato dai controlli mensili effettuati da Ausl, ecologicamente all'avanguardia attraverso un nuovo impianto idrico sanitario che ha portato a un risparmio del consumo dell'acqua di oltre il 60%.

In particolare il Comune di Rimini, con una spesa di oltre 200.000 euro, è intervenuto sull'impianto di filtraggio, sul trattamento (sanificazione) e distribuzione dell'acqua, sull'adeguamento adeguamento della centrale termica alle norme di prevenzione incendi, sul circuito acqua calda sanitaria e fredda, e su altri aspetti ancora.

Dall'accertamento, però, è emerso, in capo alla società gestrice, una serie di irregolarità sotto il profilo della sicurezza, in quanto venivano rilevate ostruzioni nelle uscite di sicurezza e mancanze nella segnaletica di emergenza, e per la presenza di un punto vendita non autorizzato di articoli sportivi.

Per queste ragioni, e in violazione della convenzione stipulata da "Sport Management" e il Comune di Rimini, la Direzione Sport del Comune di Rimini ha provveduto, il 4 agosto scorso, a sanzionare direttamente la società gestrice della piscina comunale con una sanzione amministrativa di 1.000 euro per violazione delle norme in materia di sicurezza del lavoro, da pagare entro 30 giorni pena della risoluzione anticipata della convenzione che regola la gestione dell'impianto. Nello stesso lasso di tempo, alla Sport Management è stato intimato di adempiere agli obblighi violati.

Dal controllo sono emerse altre due problematiche, entrambe legate all'utilizzo della piscina non solo da parte di associati a società sportive in concessione d'uso, ma anche per quella attività residua che consente a un pubblico indifferenziato di accedere alla piscina per praticare il "nuoto libero" attraverso l'acquisto di un biglietto d'entrata. Attività questa che richiede il rilascio di un'autorizzazione per l'esercizio di stabilimenti balneari cosa che la "Sport Management" non ha mai avuto cura di richiedere agli uffici comunali preposti.

L'altra problematica, evidenziata nella segnalazione degli agenti operanti all'Autorità giudiziaria, è il mancato rilascio della dichiarazione di agibilità rilasciata dalla Commissione comunale di Vigilanza in materia intrattenimento e pubblico spettacolo, che però la stessa Commissione non ritiene, a suo avviso, necessaria. Infatti la verifica dell'idoneità dell'impianto ai sensi dell'art. 80 del Tulps è prevista per gli impianti sportivi laddove le presenze degli spettatori siano superiori a 100, e la piscina comunale non solo non supera questo numero ma non ha proprio strutture per l'accoglimento o lo stazionamento del pubblico.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:09