"Pomeriggio tricolore" da record: oltre 3000 persone ieri al Museo e alla Domus

Grandisssima partecipazione e affluenza record al Museo della città, ieri, per le celebrazioni riminesi del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
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Dopo l'Alba dell'Italia con l'alzabandiera in piazzale Boscovich e l'aquilonata tricolore in spiaggia, nel pomeriggio oltre tremila persone hanno affollato le sale del Museo e la Domus del chirurgo, accessibili gratuitamente per l'occasione. La folla dei visitatori al "Pomeriggio tricolore" è stata talmente fitta da indurre la direzione del museo a regolare l'afflusso chiudendo temporaneamente l'ingresso. Migliaia di persone hanno visitato la mostra "Francesca d'Italia", fino al 25 aprile allestita al piano terra del Museo, e si sono assiepate attorno al banco di Poste italiane per acquistare le cartoline del Risorgimento riminese realizzate dalla biblioteca Gambalunga e per chiedere l'annullo postale dedicato al 150° dell'Unità d'Italia.

Affollatissima la Sala del Giudizio, dove alla presenza del sindaco Alberto Ravaioli si sono susseguiti i numerosi relatori che hanno tracciato insieme un racconto stimolante e a tratti inedito del risorgimento riminese. Il direttore Turismo e cultura del comune di Rimini, Pietro Leoni, introducendo i lavori ha ricordato le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "...ciascuno di noi deve sempre ricordare, nonostante i suoi problemi, i suoi interessi, le sue idee, di essere parte di qualcosa di più grande, che è la nostra nazione, la nostra patria, la nostra Italia". Leoni ha quindi proposto, aderendo all'appello della comunità francescana del sacro convento di Assisi, di dedicare i 150 anni dell'Italia unita ai giovani: i tanti che per l'unità hanno donato la vita, e i ragazzi che oggi vivono gli entusiasmi e le difficoltà del nostro tempo.

Il pomeriggio si è concluso con una evento unico: l'esposizione al pubblico, per la prima volta, della catena e del ceppo al quale fu incatenato il riminese Amilcare Cipriani, eroe del Risorgimento. Il cimelio, mostrato dall'avvocato Gaetano Rossi dell'associazione Aries, è stato aperto slegando il nastro tricolore che teneva chiuso il ceppo, simboleggiando così come l'unità d'Italia abbia aperto la strada alla costruzione di una nazione libera, indipendente e democratica .

All'uscita dal Museo i visitatori hanno potuto rivedere il busto marmoreo di Luigi Ferrari, ricollocato nell'omonima piazza dopo i lavori di restauro, e ammirare l'effetto suggestivo dell'illuminazione tricolore della facciata del teatro Amintore Galli.

Sito web delle iniziative "Rimini festeggia l'Unità d'Italia": www.rimini150.it

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:09