Mercoledì 31 luglio (Giardino del Lapidario, Museo L. Tonini, ore 21), la rassegna “Pneuma. In ascolto dello spirito”, curata da Oriana Maroni e Mariolina Tentoni, propone l’ascolto di una delle più originali voci poetiche dei nostri tempi, Roberta Dapunt, fortemente legata alle tradizioni della sua comunità, alle voci e ai ritmi della natura, ma la cui parola è anche strettamente incardinata sulla corporalità. Il corpo non è solo il rifugio della nostra interiorità, ma anche apertura e contatto con il mondo, un ricettacolo di bisogni, da quelli primari e ordinari, come mangiare e accoppiarsi, a quelli più complessi e più strani. E l’anima, concetto da strappare alla tradizione, da risignificare, attualizzandolo, si incarna prendendo forma nel corpo.
Il suo lessico è spesso estremo, ma ci sono pure parole forse a queste contrapposte, come gratitudine interiore, pietà, sacra conversazione... Fanno “parte del vocabolario della nostra vita e della vita degli altri. E gli altri sono in molti, li possiamo incontrare per strada, avere come vicini di casa, dentro casa o nel quadro delle molte notizie che vediamo, leggiamo e ascoltiamo”, scrive la poeta, e “la persona che sceglie di esprimersi in versi, ha dunque il difficile compito di sviluppare attraverso la necessità di esistenza della poesia stessa, una lingua nuova e viva. Se poi riuscirà a renderla anche universale, vorrà dire che si sarà avvicinato all’autenticità delle cose e dell’essere umano”.
Roberta Dapunt. Il rapporto con la montagna, i pascoli, i suoi animali, i cicli naturali, i silenzi, il lavoro manuale di contadina, nutrono la sua voce poetica. Ha pubblicato le raccolte di poesia OscuraMente (1993), La carezzata mela (1999), La terra più del paradiso (Einaudi, 2008) e Le beatitudini della malattia (Einaudi, 2013). Presso l'editore Folio è uscito un altro suo libro di poesie con traduzione tedesca a fronte dal titolo Nauz, in ladino con traduzione in tedesco a fronte (2012), ora ripubblicata anche con traduzione in italiano (Il ponte del Sale, 2017). Sempre per Einaudi, nel 2018, ha pubblicato la raccolta di poesie Sincope, con cui ha vinto il Premio Letterario Viareggio-Rèpaci nella sezione poesia 2018. Nello stesso anno ha curato la pagina di poesia per “I luoghi dell’infinito”, il mensile di arte e itinerari culturali di Avvenire. Nel 2019 è stata presentata la prima esecuzione assieme al CD Le beatitudini della malattia (Il Diapason Edizioni), composizione scritta da Rolando Lucchi. E la prima esecuzione di Vërt tla bocia (il verde in bocca, Sincope), 7 Lieder per baritono e pianoforte, compositore Eduard Demetz.
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