Piani particolareggiati e Psc, richiesta di precisazione

In riferimento all'articolo dal titolo "Ondata di cemento, tana libera tutti", apparso sull'edizione odierna de Il Corriere Romagna - Rimini, l'assessore alla Pianificazione territoriale Roberto Biagini specifica quanto segue.
Data di pubblicazione

"Le cifre riportate dall'articolo sono estrapolate dalla risposta ad un accesso agli atti richiesto al Dirigente dell'unità operativa Piani attuativi del Comune di Rimini, architetto Daniele Fabbri, dal consigliere comunale Eugenio Pari, risposta inviata per conoscenza anche al presidente del Consiglio comunale.

Tali cifre non sono altro che parte delle previsioni di schede dell'attuale Piano regolatore generale, e sono totalmente sintonia anche con il Piano territoriale di coordinamento provinciale passato al vaglio degli uffici provinciali e approvato dal Consiglio provinciale. Ad oggi, puntualizzo, sono ancora in vigore non per un "mistero della fede", ma per precisa statuizione normativa. Esse potrebbero essere approvate dal Consiglio comunale in queste ultime settimane di fine legislatura se licenziate, con tanto di conformità e con i prescritti pareri, dagli uffici.

Sottolineo che rientrano in tali numeri anche i Piani di insediamento produttivo di Viserba Monte e via Montescudo, nonché altri piani produttivi per circa 166.000 mq. Si tratta di interventi giustamente richiesti da chi vuole investire e creare opportunità di lavoro, nonché caldeggiati dalle associazioni di categoria. Tali realizzazioni costituiranno un supporto e un volano per l'attuale situazione economica, che non gode certo di ottima salute. Con i chiari di luna odierni non credo sia cosa di poco conto.

Per quanto riguarda le norme del Piano strutturale comunale-Rue che disciplineranno la fase di transizione tra l'attuale strumento urbanistico e i futuri, una volta adottati, si è preso atto dell'istruttoria di tutti i Piani particolareggiati, e valutando sia la costante giurisprudenza in merito che l'opportunità amministrativa, si è scelta una linea che:

a) escluda doverosamente dalle future nuove norme i piani particolareggiati approvati prima dell'adozione dei nuovi strumenti urbanistici

b) preveda come obbligo, per i piani particolareggiati di iniziativa privata che sono stati presentati al Comune prima del 01.07.2010 e che non riusciranno ad essere approvati prima dell'adozione dei nuovi strumenti urbanistici, una serie di condizioni di conformità al Psc-Rue, tra le quali una quota di riserva a Edilizia residenziale sociale pari al 20% delle aree destinate a nuove costruzioni residenziali".

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:09