Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 109 del 08/09/2005
IL CONSIGLIO COMUNALE
in seguito agli attentati che hanno colpito l’Inghilterra provocando una strage di innocenti nel cuore dell’Europa multietnica e multiculturale, di cui Londra è certamente l’esperienza più compiuta, manifesta il proprio orrore ed il proprio sconcerto per il gesto feroce di pochi fanatici che, con modalità dalle quali non è in alcun modo possibile difendersi, intendono colpire e distruggere le forme più alte di democrazia e di convivenza civile.
Ritiene
che la scelta di un bersaglio inerme e indifeso costituito dalla gente comune sia il segno più chiaro della barbarie che queste spaventose forme di estremismo hanno raggiunto, contro le quali solo una forte maturità e mobilitazione sociale può vincere, insieme con la strenua difesa delle libertà civili.
Condivide
a scelta di chi lucidamente non ha inteso raccogliere la sfida dei terroristi, astenendosi da dichiarazioni di “stato di guerra” o dall’emanazione di leggi speciali che produrrebbero solo l’effetto di far arretrare pesantemente i progressi e le libertà delle società democratiche, senza peraltro essere in grado di prevenire azioni così subdole e imprevedibili.
Ritiene
infatti che la circostanza che gli attentatori di Londra siano giovani e immigrati di “seconda generazione” debba far riflettere dolorosamente sul rischio di fallimento di una società che per ragioni politiche ed economiche non può che essere multietnica e che non può mancare l’obiettivo primario di una convivenza con pari dignità fra tutti i popoli che si spostano nel nostro pianeta.
Chiede
l Ministero dell’Interno di rafforzare la vigilanza e di promuovere una mirata e consapevole attività di intelligence, contro il rischio di attentati nel nostro Paese, e nello stesso tempo chiede ad ogni forma di governo, centrale e territoriale, e di organizzazione sociale, pubblica e privata, di aprire una profonda riflessione sulla necessità, ora improrogabile, di promuovere l’autentico scambio fra popoli, per sedimentare fra la gente una vera solidarietà e comportamenti di rispetto, di dialogo, di amicizia, di pace.
Perché ritiene che solo in questo modo, e non certo dichiarando una improbabile “guerra fra civiltà” sarà possibile isolare ogni forma di estremismo e sconfiggere la barbarie, da una parte, di chi vuole azzerare, in nome di una improponibile guerra di religione, secoli di conquiste civili e democratiche e dall’altra di chi calpesta i valori della pace, della fratellanza, della collaborazione e del rispetto dei “diversi” e dei più deboli attraverso le guerre e attraverso forme indiscriminate di aggressione, di sfruttamento umano e delle risorse.