Renato Barilli
La narrativa europea in età contemporanea
Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil
Sarà presente Massimo Pulini, Assessore alla Cultura del Comune di Rimini
Rimini, Museo della Città
via Luigi Tonini, 1
Sala del Giudizio
giovedì 2 aprile 2015, ore 17
ingresso libero
info: www.museicomunalirimini.it
Tel. 0541 704414 - 0541 793851
La narrativa europea in età contemporanea.
Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil
I manuali scolastici insistono sulla distinzione tra unetà moderna e una contemporanea. In ambito narrativo, la prima trionfa nellOttocento ponendo in primo piano lhomo oeconomicus, immerso soprattutto nella lotta per lesistenza, al fine di procurarsi beni di fortuna, sotto il dominio di impulsi dettati in lui da madre natura. Ma verso la fine di quel secolo scatta una rivoluzione scientifica per cui linteresse va tutto a un homo epistemologicus, che con filosofi come Bergson, psicologi come Freud, scienziati come Einstein, sperimenta una specie di esplosione dellio. Per dirla con Pirandello, scopriamo di essere uno, nessuno e centomila. Lautore di queste pagine, infatti, ha esordito studiando appunto Pirandello, associato a Svevo, ora estende lindagine ad altri colossi di quella rivoluzione, gli inglesi Joyce e Woolf, il francese Proust, laustriaco Musil, dopo aver già parlato di un altro fondamentale narratore in lingua tedesca quale Kafka. Sono i protagonisti della narrativa contemporanea, rivolti a frugare nellinconscio, a ricavarne minimi frammenti di vissuto, che saranno le epifanie di Joyce, o i fenomeni sul tipo della madeleine nel caso di Proust, o i granelli di sabbia che lUomo senza qualità di Musil insinua nellingranaggio del potere austro-ungarico. Il saggio indaga sulle molte vie, spesso sotterranee, che collegano tra loro questi grandi innovatori.
Milano, Mursia, 2014, pp. 324, euro 24.
Renato Barilli, critico, storico della letteratura e dellarte, nasce a Bologna nel 1935. Ha insegnato Estetica, Storia dellarte contemporanea allUniversità degli Studi di Bologna, dove è stato professore ordinario di Fenomenologia degli stili dal 1980 e dove ha diretto il Dipartimento di arti visive. Cessata l'attività lavorativa nel 2011, rimane professore emerito nello stesso ateneo. Ha preso parte alla neoavanguardia degli anni Sessanta, culminata nel Gruppo 63. Come critico letterario, si è occupato, tra laltro, del nouveau roman francese e della narrativa italiana contemporanea, fino alle tendenze più recenti. In qualità di critico darte, si è dedicato alle esperienze della prima e della seconda metà del Novecento, pubblicando, tra gli altri, il volume Larte contemporanea (1984). Tra gli apporti di carattere estetico va segnalato Bergson. Il filosofo del software (2005, Comicità di Kafka (1981) e Dal Boccaccio al Verga. La narrativa italiana in età moderna (2003). È autore di numerosi volumi di estetica, fra cui: Corso di estetica (il Mulino 1989, 1995) eorso di retorica (Mondadori 1995).