Non c’è tempo da perdere e non c’è calcolo politico che tenga in questo momento: chi, come noi sindaci, ci troviamo ogni giorno alle prese e a dover agire davanti a una seconda ondata del coronavirus, sa bene che l’unico obiettivo deve essere quello di proteggere il nostro sistema sanitario. Noi sindaci siamo in prima fila per far rispettare le misure di prevenzione e di contrasto alla diffusione, ma la cosa necessaria adesso è rafforzare la sanità territoriale del nostro Paese, attraverso presidi sanitari locali, essenziali per l'integrazione socio-sanitaria e che permettono di alleggerire i reparti dei grandi ospedali. L’ho ribadito pochi giorni fa durante l’assemblea annuale dei volontari dello IOR: stiamo facendo molto, dobbiamo potenziare le reti tra pubblico e privato per dare sempre più risposte efficaci ai bisogni di ogni territorio, ma tutto sarà parziale se la sanità non potrà contare ora sulle risorse necessarie a una sua rapida infrastrutturazione nell’intero Paese. Sono i fondi del MES, appunto, visto che le risorse del Recovery Fund potranno essere a disposizione da metà 2021. Per anni ci siamo confrontati anche duramente con l’Europa e per una Europa diversa, più vicina ai popoli e a sostegno concretamente delle persone. Ora che, grazie a quel confronto vivace, l’Europa c’è, è vicina e mette a disposizione risorse vere, a differenza tra l’altro di chi ha voluto e vuole un sovranismo senza senso, non c’è un solo argomento a sostenere l’idea che si debba rinunciare a 37 miliardi di euro a tasso zero da destinare a ospedali, strutture sanitarie, salute. Non possiamo aspettare, i nostri medici, i nostri infermieri, il nostro personale sanitario, tutti noi non possiamo aspettare, E’ ORA, proprio nel momento in cui si sta lottando contro il Covid 19, se vogliamo evitare nuove chiusure o investiamo in sanità, in reparti ospedalieri sempre più attrezzati e connessi a strutture sanitarie e presidi territoriali diffusi, o i danni per la salute, per la società, per l’economia saranno più grandi. Tutti dicevamo ‘no’ all’Europa dei tecnocrati e adesso che mette a disposizione risorse per i cittadini attraverso il MES ci opponiamo? Noi sindaci oggi chiediamo questo: lasciare da parte il calcolo e la tattica di Palazzo per mettere davanti l’interesse del Paese e i tanti sforzi fatti finora per attutire l’impatto di una pandemia che sconvolge ogni giorno le nostre vite”.
“L’attuale fase storica ci impone e ci obbliga a lasciare da parte qualunque discorso di parte o circoscritto interesse di qualsiasi tipo. Per questo occorre che l’Italia, il suo Governo, il suo Parlamento attivino immediatamente la procedura per accedere al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES).
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