'L'importanza del nuovo regolamento d'igiene'

La strategicità dell'atto approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 30 gennaio 2003
Data di pubblicazione
Intervento dell'Assessore con delega a Igiene e Sanità, Stefano Vitali, dopo l'approvazione, da parte del Consiglio Comunale nella seduta del 30 gennaio 2003, dello stralcio di regolamento comunale d'igiene per la parte relativa ad alimenti e bevande e ai requisiti igienici delle piscine: 'Penso che l’adozione del nuovo Regolamento Comunale d’Igiene, per la parte che riguarda la somministrazione di bevande e alimenti (e non solo), non possa intendersi come mero adempimento burocratico, al quale ci si accosta con scarsa attenzione. Il fatto stesso che la normativa regolamentare approvata riveda e innovi il Regolamento Comunale del 1971- dunque ben 32 anni fa- lascia intendere non solo l'estrema articolazione del problema ma anche le difficoltà incontrate nell’affrontare questioni di igiene e sanità pubblica (che si incontrano tuttora, nonostante la definizione di un articolato regolamentare che appare un buon lavoro, e che si incontreranno in futuro, quando la Regione affronterà il rinnovo della normativa sanitaria in applicazione delle disposizioni di federalismo, del precedente governo e di quello attuale) Un aspetto positivo della proposta di Regolamento è che si raccolgono e si razionalizzano in un unico atto normativo le regole che prima erano disciplinate da svariate ordinanze, con inevitabile frammentazione delle disposizioni, dispersione di atti e di riferimenti normativi. Un passaggio che ha come obiettivo una chiarificazione di fondo sull'argomento, attuando quindi una operazione di trasparenza dei parametri di utilizzo per gli operatori delle varie tipologie di attività interessate dall’attività regolamentare. Penso che gli addetti ai lavori abbiano apprezzato il lavoro svolto, ed in questo senso interpreto le richieste e le sollecitazioni ad adottare il Regolamento che sono pervenute dalle categorie professionali e da singoli operatori. D’altra parte l’attività di predisposizione del nuovo Regolamento ha permesso di mettere a fuoco questioni di interesse rilevante per la collettività. Nei Quartieri, soprattutto, si è avuto modo di notare il forte interesse della cittadinanza per la tutela dell’igiene e della salute pubblica. In quelle sedi si è avuto modo di rapportare questioni rilevanti di igiene pubblica con questioni, altrettanto rilevanti, di gestione delle attività professionali e produttive. Osservo che il Regolamento in discussione raggiunge un buon equilibrio tra la tutela dell’igiene e della sanità pubblica con l’esigenza di non aggravare gli imprenditori nell’esercizio dell’attività produttiva. Si è detto che le proposte di innovazione e trasparenza regolamentare perseguono l’obiettivo di qualificare l’attività d’impresa laddove perseguono anche obiettivi di igiene e sanità pubblica: condivido questo giudizio, nel senso che mi pare che anche attraverso questo Regolamento si siano poste questioni di convivenza civile il cui intendimento ultimo (ben al di là della portata delle norme specifiche poi definite) è di qualificare la particolare vocazione turistica e ricettiva del nostro territorio, nel contesto di una qualificazione di tutta l’attività produttiva. Dico questo perché non mi pare che sia da sottovalutare questo tipo di confronto fra esigenze della società civile -per la tutela dell’igiene pubblica- e le esigenze della imprenditoria (e l’equilibrio normativo e regolamentare che ha prodotto nello specifico regolamento in discussione questa sera). Sono soddisfatto del fatto che, senza venire meno al rispetto di rigorose indicazioni tecniche di tutela dell’igiene pubblica, si siano trovati punti di contatto con esigenze produttive. Vorrei in proposito rilevare che con le categorie interessate ci sono state più occasioni di incontro e di confronto. Mi pare di poter dire che il testo definitivo di Regolamento tiene conto delle osservazioni dalle categorie fatte. Si potranno condividere o meno parti del Regolamento, ma credo che nessuno possa negare che sull’insieme della proposta è stato ricercato e trovato un accordo di massima -e sul livello di qualità che ricordavo-. Molte sono le novità introdotte con il Regolamento: 1) Si regolamentano le attività di somministrazione di bevande ed alimenti sulle aree esterne. Questo è parso l’elemento che più ha attirato l’attenzione. La discussione ed il lavoro di predisposizione dell’articolato regolamentare ha permesso di risolvere problemi contingenti (la estensione dell’autorizzazione sanitaria per attività all’esterno degli esercizi) ed ha poi dato parametri di riferimento certi per i punti bar all’esterno delle attività. 2) Si indicano gli abbattitori di fumi come dotazione obbligatoria per tutti i nuovi esercizi e per gli esercizi che creano inconvenienti ai cittadini residenti nelle vicinanze. Si recepiscono così le numerose istanze di cittadini, anche allo scopo di migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente 3) Si recepiscono innovazioni tecnologiche e si dà possibilità di allestire attività di ristorazione e di laboratori artigianali in edifici esistenti aventi altezza inferiore a mt. 3 (si fissa il nuovo limite a mt. 2,70), offrendo possibilità di allestire sale di somministrazione negli interrati che possano garantire comunque condizioni di benessere 4) Si prevedono condizioni di tutela dell’igiene pubblica per i servizi a buffet che si stanno diffondendo in numerose attività alberghiere e di ristorazione 5) Si definiscono regole di esercizio per i negozi che vendono generi alimentari (si dispone che chiedano il nulla osta sanitario, per permettere agli organi di vigilanza di verificare che l’attività si svolgo in modo igienicamente corretto) 6) Si disciplina l’attività di vendita di alimenti sfusi, senza imporre comunque servizi ed oneri aggiuntivi 7) Si regolamenta il rilascio di autorizzazione sanitaria per piscine, prevedendo requisiti e regole certe prima inesistenti. Voglio proporre un’ultima considerazione di carattere metodologico: si è inteso principalmente dare, con questo Regolamento, il senso preciso dello scopo perseguito dalle norme (genericamente riassumibile nella tutela dell’igiene e della sanità pubblica, declinata nelle circostanze diversificate che ho appena richiamato). Le soluzioni indicate nelle norme, per perseguire il fine, sono più indicazioni che prescrizioni, nel senso che la dimostrazione data dagli imprenditori del perseguimento della tutela dell’igiene e della sanità pubblica, con strumenti o tecniche alternative, viene esplicitamente incentivata e poi accettata. Anche questo, credo, dimostra una volontà costruttiva di favorire il confronto di cittadini e sistema produttivo su questioni che attengono alla qualità della vita. Per questo il Regolamento non è -non è stato- un atto burocratico e formale. Rimini, anche su questo aspetto, dimostra di essere capofila e innovativa a livello nazionale. Credo che l'approvazione di questo regolamento- che è garanzia di qualità di un intero territorio- sia un biglietto da visita prezioso per la nostra città, un fiore all'occhiello da spendere anche a livello promozionale.'

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