Stamane la commemorazione della morte di Giulio Cesare a cura della associazione Aries. 
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L'assessore Irina Imola ha partecipato, in rappresentanza dela Amministrazione Comunale, alla commemorazione avvenuta questa mattina in Piazza Tre Martiri presso il cippo che ricorda la celebre locuzione ("Alea iacta est") che il grande condottiero romano fece ai propri legionari il 49 a.c.

L'assessore ha prima di tutto ringraziato l'associazione Aries per la pregevole iniziativa giunta alla sua terza edizione, l' avvocato Gaetano Rossi e tutti i membri che stanno portando avanti con passione ed impegno questo progetto, ha poi rivolto un ringraziamento ai volontari della Legio XIII che, presenti già l’anno scorso, hanno arricchito la manifestazione con un corteo che dalla Caserma Giulio Cesare è arrivato fino al Ponte di Tiberio, che quest’anno compie duemila anni. Alla cerimonia hanno partecipato anche il  Comandante della Caserma Giulio Cesare, la professoressa Giovannnini e i ragazzi del liceo classico Giulio Cesare che hanno collaborato alla ricostruzione storica.

L'assessore ha dedicato l'ultimo passaggio del suo breve discorso proprio ai ragazzi ai quali ha sottolineato il valore della storia:

"Noi riminesi, noi italiani dovrei dire, abbiamo la fortuna di avere continuamente davanti agli occhi un grande testo di storia, di vivere in un libro di storia. I nostri territori,le nostre città ci parlano, hanno in sé i segni delle storie passate, sono luoghi identitari delle nostre memorie. Per costruire o ricostruire noi stessi dobbiamo ripartire dalla nostra storia. E oggi lo facciamo da questa piazza, che ha conosciuto milioni di microstorie ma anche la storia universale. Quella storia universale, che ha come punto di partenza proprio l’allocuzione che Cesare tenne ai suoi soldati proprio da questo punto, nel 49 A.C.

Forse i ragazzi sanno la storia di questa pietra marmorea che alcuni storici ritengono il piedistallo su cui Cesare parlò. E’ interessante comprendere le fonti soprattutto se sono parti della nostra città impariamo ad osservarle, a leggerle. Di questo però troppo spesso non siamo consapevoli e dunque è fondamentale lo studio della storia, perchè aiuta a comprendere."

in conclusione l'assessore ha citato una riflessione dello storico francese Marc Bloch:

"Una parola domina i nostri studi: “comprendere”. Non comprendiamo mai abbastanza, giudichiamo troppo spesso. Colui che differisce da noi – straniero, avversario politico – passa, quasi necessariamente per un malvagio… La storia, pur che rinunci alle sue false arie da arcangelo, deve aiutarci a guarire da questo difetto. E’ una vasta esperienza delle varietà umane, un luogo di incontro degli uomini> Per questo appoggerò sempre eventi come questo che riconsegnino alla storia l’importanza che riveste e lo facciano, valorizzando la nostra città."


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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:00