L'azione dell'Amministrazione Comunale contro l'emergenza abitativa

Approvato dalla maggioranza un ordine del giorno che, plaudendo alle iniziative consistenti messe in atto sul problema, invita a proseguire nelle politiche avviate
Data di pubblicazione
Durante la seduta del Consiglio Comunale aperto sulle problematiche abitative nel Comune di Rimini, svoltosi questa mattina, è stato approvato l’ordine del Giorno presentato dal Sindaco Alberto Ravaioli in ordine a: 'Emergenza abitativa a Rimini. Analisi e proposta dell'Amministrazione Comunale'. L’ordine del giorno- ivi allegato- ha raccolto i voti favorevoli dei Gruppi Democratici di Sinistra, Democrazia e Libertà, Sdi, Ap- Udeur, Partito di Rifondazione Comunista, i voti contrari dei Gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale e l’astensione del Partito Repubblicano. Ordine del giorno su ‘Emergenza abitativa a Rimini. Analisi e proposta dell'Amministrazione Comunale IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO che considera preoccupante la situazione di emergenza abitativa presente nel Paese e nel nostro territorio. Una situazione progressivamente aggravatasi negli ultimi quattro anni a causa di politiche economiche e sociali del Governo Italiano che si sono rivelate del tutto inadeguate rispetto alle esigenze della collettività; RILEVATO che le fasce di popolazione che abitano in alloggi in locazione si trovano, oggi, in forti difficoltà economiche a causa della progressiva perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni oltre al forte aumento del costo della vita registratosi nell’ultimo quadriennio; RILEVATO, altresì, che nella città di Rimini, il numero di cittadini in difficoltà economica con problematiche abitative sta sensibilmente aumentando anche in forza dei fenomeni migratori esterni ed interni (lavoratori in mobilità e studenti universitari). La conseguenza è quella di avere una domanda di case in locazione in crescita a fronte di un mercato spesso con pulsioni a carattere speculativo; CONSIDERATO che in un quadro di impoverimento generalizzato delle famiglie meno abbienti - l’aumento dei canoni di locazione degli alloggi è uno degli elementi predominanti; - l’incidenza degli stessi sui redditi supera, in molti casi, il 50%, con punte addirittura superiori; - gli stessi dati sui procedimenti di sfratto confermano tutto ciò: ormai circa l’80% dei procedimenti stessi sono per morosità; DATO ATTO all’Amministrazione Comunale di Rimini di avere messo in campo- sulla base del programma di mandato- importanti programmi di edilizia residenziale pubblica e di avere attivato collaborazioni e sinergie con soggetti pubblici e privati per attenuare il fenomeno dell’emergenza abitativa in città IL CONSIGLIO COMUNALE VALUTA criticamente gli effetti della legge 431/98 che, per centrare obiettivi anche condivisibili, ha liberalizzato il mercato degli affitti abolendo l’equo canone: la liberalizzazione dei canoni sta producendo speculazioni che a Rimini, così come nel resto d’Italia, stanno assumendo proporzioni consistenti. E’ dunque necessario procedere a una modifica sostanziale di quella legge; RITIENE che - lo strumento del canone concertato, previsto dalla legge 431/98 non sta raggiungendo i risultati auspicati: la quota di proprietari che lo applica è assolutamente irrisoria rispetto alla totalità dei contratti conclusi nel nostro Comune. - il terzo strumento previsto dalla legge 431/98, il Fondo Sociale Affitto (contributo economico per sostenere i costi dei canoni di locazione), è stato progressivamente diminuito, dall’attuale Governo; DENUNCIA, inoltre, l’assoluto disinteresse dell’attuale Governo, sul versante delle nuove edificazioni, in quanto, dal 2001 ad oggi, nelle proprie leggi finanziarie, non ha fatto alcun tipo di investimento per incrementare il patrimonio di edilizia pubblica residenziale; al contrario ha varato piani di cartolarizzazione di immobili pubblici di proprietà statale che stanno producendo decine di migliaia di sfratti che vanno ad aggravare l’emergenza abitativa italiana; IL CONSIGLIO COMUNALE impegna il Sindaco e la Giunta a 1. proseguire le politiche già intraprese in questi ultimi quattro anni: un impegno, cioè, in investimenti; in parte straordinaria, per aumentare ulteriormente il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e, in parte corrente, per il sostegno alle famiglie in difficoltà economiche causate dall’eccessivo aumento dei canoni; 2. perseguire l’obiettivo di un canone sociale sulle nuove edificazioni di alloggi ERP che non superi il 20% del reddito familiare complessivo; 3. promuovere politiche concertative con i proprietari di alloggi - anche prevedendo ulteriori sgravi fiscali - atte ad una maggiore applicazione del canone concertato provinciale nel territorio comunale; 4. inserire la realizzazione di alloggi destinati alla locazione a canone calmierato all’interno delle politiche urbanistiche comunali coinvolgendo, in questo modo, le imprese, che riteniamo debbano iniziare a porsi l’obiettivo della creazione di alloggi destinati alla locazione oltre a quelli destinati alla vendita.”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:15