L’intervento, che ha comportato una spesa di circa 34.000 euro, interessa le scaffalature in legno di noce delle tre severe sale seicentesche, realizzate subito dopo la morte di Alessandro Gambalunga, forse dall'architetto e pittore Giovanni Laurentini detto l'Arrigoni, le suggestive librerie realizzate nel 1756 in legno d'abete e dai colori chiari, opera del pittore riminese Giovan Battista Costa, e degli oltre 13.300 libri sei/settecenteschi, fra cui la parte principale della biblioteca stessa del mecenate riminese.
L’incontro e la scoperta delle sale antiche è stata forse la maggior sorpresa dei festeggiamenti programmati da Comune di Rimini e direzione della Gambalunga nell’aprile scorso a cui, nei diversi momenti proposti, hanno partecipato oltre 2000 persone, tante delle quali hanno colto l’opportunità delle visite guidate organizzate per conoscere, forse per la prima volta, l’immenso e prezioso patrimonio custodito nelle sale del più antico istituto culturale cittadino.
Fino al 15 luglio, data prevista per il completamento del delicato intervento, la consultazione dei libri antichi e le visite delle sale è stata sospesa.