Ieri notte infatti, approfittando della tranquillità del lunedì, ignoti hanno deciso di lasciare il segno trasportando uno dei monopattini utilizzati per il servizio di sharing attivo sul territorio comunale di Rimini, all’interno della fontana, posizionandolo sul ripiano in alto, proprio accanto alla ‘pigna’. Una bravata che però ha comportato una fonte di rischio per uno dei patrimoni artistici e culturali della città e che sulla base del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ha comportato un avvio di indagini da parte della Polizia Locale. Il personale della Polizia Locale, in collaborazione con il gestore del servizio di sharing, sta infatti cercando di risalire all’autore, sia visionando i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza attive in piazza, sia risalendo attraverso il qr code ai dati dell’ultimo utente che ha noleggiato quel mezzo. Ad un primo controllo da parte dei vigili non risulterebbero danneggiamenti alla fontana, ma ogni condotta che in qualche modo rischia di pregiudicare la conservazione di un monumento storico costituisce un illecito penale. La Polizia Locale sta quindi proseguendo con le indagini e presenterà denuncia contro ignoti.
Vale la pena di ricordare che la fontana della pigna ha una lunga storia alle spalle. Eretta originariamente in epoca romana, fu ricostruita nel 1543 da Giovanni da Carrara nel rispetto dell'impianto originario. La bellezza e la forma dei giochi d'acqua incantò anche Leonardo da Vinci come lui stesso scrive: "Fassi un'armonia con le diverse cadute d'acqua, come vedesti alla fonte di Rimini, come vedesti addì 8 d’agosto 1502”. Sulla sommità della fontana si trovava una piccola statua di San Paolo, sostituita nell'Ottocento dalla Pigna che dà il nome al monumento e che è divenuto un simbolo della piazza.