L'Amministrazione comunale di Rimini si associa al dolore per la scomparsa di Shlomo Venezia

L'Amministrazione comunale di Rimini si associa al dolore per la scomparsa di Shlomo Venezia, ebreo italiano sopravvissuto di Auschwitz-Birkenau e testimone instancabile della memoria della Shoah.
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Un legame particolare quello che ha legato Shlomo Venezia a Rimini, città in cui scelse di stabilirsi e ricominciare a vivere nell'immediato dopoguerra, dove lavorò per qualche tempo al Palace Hotel per poi trasferirsi a Roma, città in cui ha vissuto fino all'età di 89 anni con la moglie Marika e i suoi tre figli. Tanti i riminesi, insegnanti e studenti, che hanno avuto l'opportunità straordinaria di co0noscerlo e ascoltare dal vivo il racconto di chi ha attraversato l'inferno ma è riuscito a sopravvivere indenne dall'odio e dalla cattiveria.

Erano oltre duemila le persone ad ascoltarlo al Palazzetto dello sport durante uno degli incontri del progetto del Comune "Educazione alla memoria", ma anche accompagnatore di viaggi nei luoghi di sterminio delle classi riminesi e protagonista più volte degli incontri con gli studenti di Rimini dove, dopo il Campidoglio, volle venire a presentare "Sonderkommando Auschwitz. La verità sulle camere a gas" (Rizzoli, 2007) tradotto in oltre 27 lingue.

Con Shlomo. Un testimone di Giancarlo Sormani, il Comune di Rimini ha realizzato nel 2003 l'unico film documentario italiano interamente dedicato alla tragica esperienza di Shlomo Venezia nel campo di Auschwitz-Birkenau.

Film girato interamente in Polonia in occasione di un viaggio studio al complesso concentrazionario di Auschwitz effettuato da cinquanta insegnanti di tutta Italia, coordinati da Laura Fontana per il Progetto Educazione alla Memoria, il documentario ricostruisce il funzionamento del più grande centro di sterminio mai realizzato nella storia.

Deportato nella primavera 1944 da Salonicco all'età di 19 anni con tutta la sua famiglia per il campo di sterminio di Auschwitz, Shlomo viene selezionato dalle SS insieme al fratello e costretto a lavorare nelle camere a gas fino alla liberazione. Suo malgrado, diventa così testimone oculare dell'orrore del genocidio degli ebrei.

Dagli anni Novanta ha dedicato la sua vita a raccontare la sua tragica esperienza, non solo in Italia ma in numerosi Paesi europei., incontrando migliaia di giovani e adulti e accompagnando centinaia di scolaresche in visita ai luoghi dello sterminio.

L'ultima sua grande testimonianza, alla cerimonia dell'Unesco a Parigi, il 26 gennaio 2011, sul sito del Progetto Educazione alla Memoria del Comune.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:07