“I paesi terzi – ha continuato la Lisi - possono essere motore di sviluppo, una grande opportunità anche per le nostre aziende. Dobbiamo evitare che le persone siano costrette a lasciare il proprio paese d’origine mettendo in pericolo la propria vita, per questo è importante lavorare sui paesi di partenza”.
Secondo la neo coordinatrice del Tavolo nazionale sulla cooperazione è importante porre l’accento anche sulla questione ambientale, una delle principali cause delle migrazioni forzate. “Dobbiamo portare in questi paesi un approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente, come abbiamo fatto con il nostro progetto in Senegal fondato sulla permacultura, ovvero su tecniche di coltivazione eco-sostenibili”.
Altro punto importante, più tecnico, su cui ha richiamato l’attenzione la vice sindaca Lisi, è stato quello legato alla criticità dei Comuni piccoli e medi nel rispondere ai bandi di finanziamento sui progetti internazionali, valutando la possibilità di “prevedere una sorta di ‘cabina di regia’ o di gruppo di lavoro in Anci che si dedicherà esclusivamente a loro, pianificando le azioni e l’organizzazione secondo le loro peculiarità territoriali”.