E’ stato il sindaco Andrea Gnassi ad aprire questa mattina l’Assemblea del Forum Italiano per la sicurezza urbana, in corso fino a domani al Teatro Galli di Rimini.
Di seguito un estratto del suo saluto introduttivo
“Siamo tutti noi amministratori ogni giorno assaliti da notizie di cronaca nera provenienti da scenari internazionali. Le nostre città sono i luoghi dove si riversano le conseguenze dei macrofenomeni – vedi la criminalità organizzata, l’immigrazione, il terrorismo internazionale - che si accumulano senza soluzione di continuità sino a creare un grumo di paura, diffidenza, sfiducia maggioritaria che si riversa sulle città e sugli amministratori. In mezzo stanno i tentativi di risposta ai problemi, che oscillano ogni volta tra il buonismo e il 'sceriffesco', ma puntualmente scaricando responsabilità e competenze (ma non strumenti e dotazioni) sugli enti locali e il ‘fai da te’ dei Comuni. La sicurezza in Italia oggi è così intesa. Quello che però mi preme dire è che il tema è la ‘testa’ che mettiamo sull’argomento sicurezza, che deve essere affrontato in un’ottica più allargata; per me sicurezza urbana significa pianificazione strategica, significa per gli amministratori compiere delle scelte, che produrranno dei risultati a lungo periodo. Penso al tema delle cosiddette periferie: è attraverso un percorso di pianificazione strategica che si ha la possibilità di intervenire sul degrado, sull’isolamento sociale e quindi sulla sicurezza urbana. Pianificazione strategica significa fare scelte che ad esempio consentirà a Rimini di lanciare una nuova sfida grazie a un modello di sviluppo fortemente innovativo sul fronte della qualità ambientale, culturale, turistica, sul fronte della connessione anche fisica della città.
Ecco allora che questo Forum può essere l’occasione per discutere e confrontarsi sia sui nuovi strumenti e possibilità per le amministrazioni sul fronte della sicurezza urbana, sia in relazione all’urbanistica quale fattore comunitario e sviluppo sociale. In Italia manca ad esempio un’agenda urbana, che invece esiste in diversi paesi europei e che rappresenta un riferimento anche normativo e che guida le connessioni e le riqualificazioni urbane. E se le città migliorano sul piano urbanistico, migliorano anche sul fronte della sicurezza. Infine – ha concluso il sindaco – voglio ricordare che noi sindaci attraverso Anci stiamo chiedendo di assumerci responsabilità diverse, ma oggi ai sindaci mancano gli strumenti rispetto alle responsabilità oggettive che hanno, divenuti punti di riferimento per ogni situazione, dal degrado urbano a fenomeni più complessi che hanno tutta una filiera alle spalle che con una semplice ordinanza non possiamo affrontare”.