Dopo 178 anni, infatti, l’opera giovanile dell’Urbinate che porta il nome del suo ultimo proprietario privato, il marchese riminese Audiface Diotallevi, era tornata a Rimini, in prestito dai Musei Statali di Berlino Gemäldegalerie, per restare in mostra al Museo della Città dal 17 ottobre 2020 fino al 10 gennaio del 2021, in occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello, per poi tornare in Germania con un apparato di studi e un avanzamento delle conoscenze sul dipinto, acquisite grazie alle ricerche del prof. Giulio Zavatta, curatore della mostra.
Al momento della formalizzazione della collaborazione con l’istituzione museale berlinese, con un progetto sostenuto sin dall'inizio dall'ex assessore Masimo Pulini, non era possibile immaginare che l'emergenza sanitaria avrebbe influito notevolmente sulla possibilità di ammirare la splendida tavola del giovane Raffaello.
Per questo l’Amministrazione Comunale, nelle parole dell’Assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia, auspica che l’opera possa in futuro tornare nuovamente a Rimini per consentire, a quanti lo vorranno fare, di ammirare il capolavoro.
“Il rientro della Madonna Diotallevi a Berlino – commenta l’Assessore Giampiero Piscaglia - è la conclusione di un'operazione 'virtuosa' che ha acceso l'attenzione sugli studi e sulle vicende di questo capolavoro giovanile di Raffaello. L’opera torna ai Musei Statali di Berlino con un surplus di conoscenze, sia in merito al dipinto che al proprietario della collezione, e costituisce di per sé una sorta di ambasciatrice di Rimini in Germania, confermando l'importanza della nostra città nel Rinascimento. Un progetto complesso che si è potuto realizzare solo grazie alla generosa collaborazione dei Musei Statali di Berlino. Il desiderio di guardare a un futuro ancora ricco di eventi, unito alla gratitudine per la positiva esperienza condivisa, ci inducono a lanciare "a caldo" la proposta di poter valutare insieme, una volta conclusa definitivamente l'emergenza Covid, la possibilità di far tornare la Madonna a Rimini. Un progetto di cui ci piacerebbe riparlare, speriamo, molto presto”.
In vista del rientro a Berlino della Madonna Diotallevi, il Museo della città, in collaborazione con Radio Ora, ha organizzato un appuntamento virtuale, il 22 gennaio alle ore 20,30, con Giulio Zavatta, storico dell’arte dell’Università Ca' Foscari di Venezia, autore del recente volume sulla Madonna Diotallevi e curatore della mostra “Raffaello a Rimini. Il ritorno della Madonna Diotallevi”. L’evento sarà in onda su https://www.officinariminiarte.it/ e https://www.facebook.com/Officinariminiarte
La Madonna Diotallevi di Raffaello
Molte Madonne di Raffaello portano il nome dell’ultimo proprietario privato prima del loro ingresso nelle principali istituzioni museali del mondo: la Diotallevi fa parte di questo novero. La storia di questo dipinto, infatti, allo stato attuale delle conoscenze, risale fino al suo ultimo collezionista, il marchese riminese Audiface Diotallevi. Non si hanno notizie sulla sua precedente vicenda né sulla sua provenienza originaria. In realtà, tuttavia, presso il nobile romagnolo il dipinto era considerato opera di Perugino. Per questa piccola tavola, quindi, la vicenda critica sotto il nome di Raffaello si originò quando Gustav Friederich Waagen, vedendola a Rimini nel 1842, la riconobbe come opera giovanile dell’Urbinate, raccomandando al suo direttore generale Ignaz von Olfers di procedere celermente al suo acquisto per 150 talleri Luigini «poiché questo dipinto presumibilmente sarà uno dei più richiesti del mondo».