Un progetto pilota di cui ieri la Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo e che si compone di cinque azioni: sostegno a start up, rinegoziazione degli affitti degli immobili ad uso commerciale, riattivazione dei locali sfitti, contributi a botteghe storiche e sostegno alle edicole per trasformarsi in “punti digitali”.
Una prima linea di intervento riguarda le start up di impresa per il sostegno della fase di avviamento di imprese di nuova costituzione o di nuovo insediamento che contribuiscono in modo diretto e virtuoso alla valorizzazione del Centro Storico e dei Borghi, alla promozione dello sviluppo occupazionale nel territorio comunale e allo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel territorio comunale. In continuità con gli incentivi 2017 e 2018, l’intervento prevede contributi per gli importi versati a titolo di TARI, di COSAP e di imposta di pubblicità per l’insegna. Nel caso di risorse residue, il contributo può essere concesso anche a fronte di spese di avviamento diverse dai tributi locali. Tra le condizioni necessarie per richiedere il contributo in base agli obiettivi prefissati le micro o piccole imprese devono essere insediate nel centro storico o nei borghi; aver attivato rapporti di lavoro con almeno un dipendente per sei mesi; oppure i titolari devono avere un'età inferiore a 40 anni (per le società di persone, il requisito dell'età si intende soddisfatto quando è posseduto da almeno la metà dei soci).
Uno dei principali interventi e novità più rilevante prevista nel progetto riguarda il contenimento dei canoni di affitto di locali a destinazione commerciale o produttiva aperti al pubblico, nell’ambito dell’obiettivo ribattezzato “Negozi aperti, vetrine illuminate”. Beneficiari diretti dell’intervento sono i proprietari di immobili ad uso commerciale o produttivo e locati a imprese attive a cui il Comune propone un contributo economico calcolato sulla base dell’IMU pagata ai proprietari che accorderanno alle imprese conduttrici (commercio al dettaglio - esercizi di vicinato e di artigianato di servizio aperto al pubblico) una riduzione del canone di affitto non inferiore al 20%. Possono accedere a un contributo se stipulano un nuovo contratto di affitto con un’impresa conduttrice, se non sono ancora passati tre anni dalla risoluzione della precedente locazione, e se il canone pattuito è inferiore a quello stabilito nel contratto anteriore di almeno il 20%. Il conduttore deve essere una impresa attiva da almeno 5 anni oppure l’immobile deve avere ospitato attività della stessa categoria per almeno 5 anni negli ultimi 8, anche se con denominazioni, insegne, gestioni o proprietà diverse. L’ammontare del contributo per i proprietari è pari all’intero importo dell’IMU pagata se la riduzione del canone di locazione annuo del nuovo contratto risulta superiore al 29%; è pari al 50% dell’importo dell’IMU, se la riduzione è compresa tra il 20% e il 29%
Stessa finalità per la terza azione prevista dal progetto, che intende favorire l’utilizzo temporaneo dei locali sfitti. Sarà corrisposto un contributo sull’Imu versata a quei proprietari che concederanno il proprio immobile commerciale a titolo gratuito a una o più organizzazioni del terzo settore stabilmente operanti nel territorio del Comune di Rimini, per un periodo minimo annuo di 10 giorni. L’ammontare del contributo è pari all’intero importo dell’IMU se l’utilizzo dell’immobile da parte di organizzazioni del terzo settore ha una durata annuale di almeno 90 giorni; è pari al 50% dell’importo dell’IMU, se l’utilizzo dell’immobile ha una durata annuale compresa tra 30 e 89 giorni; è pari al 30% dell’importo dell’IMU, se l’utilizzo dell’immobile ha una durata annuale di almeno 10 giorni.
Quarta azione riguarda il sostegno alle Botteghe Storiche iscritte nell’Albo Comunale, quale espressione tipica e caratterizzante della realtà commerciale locale. L’incentivo prevede un contributo calcolato sulla base della TARI pagata dall’impresa nel corso dell’anno ed è accompagnato dalla soppressione da parte del Comune del diritto di segreteria di 150 euro attualmente previsto per l’iscrizione all’Albo. Attraverso la cancellazione di questo onere si vuole stimolare l’iscrizione all’albo, previsto dalla legge regionale Emilia-Romagna n. 5/2008, così da ampliare la platea dei beneficiari di questo specifico intervento.
Infine il progetto interviene a sostegno delle edicole stimolando l’attivazione di servizi di rilascio di certificati anagrafici e altri prodotti digitali del Comune. Durante il triennio 2019 - 2021, alle edicole che si attrezzeranno per il diventare un “punto digitale”, concesso un contributo economico “No Tax Area” pari alla TARI regolarmente versata.