La Giunta approva tariffe agevolate per i servizi scolastici a favore delle famiglie colpite dalla crisi

Nell’ultima seduta dello scorso anno la Giunta ha finanziato con oltre 53.000 euro una serie d’agevolazioni tariffarie a favore di quelle famiglie che sono state più duramente colpite dalla crisi, per garantire il diritto dei bambini all’educazione e all’istruzione e la fruizione dei servizi scolastici e per l’infanzia. Un sostegno reale per quei nuclei famigliari dove uno o entrambi i genitori siano rimasti senza lavoro, oppure posti in cassa integrazione, o per quei lavoratori autonomi costretti a chiudere l’attività
Data di pubblicazione

La tariffa dei servizi scolastici e per l’infanzia erogati dal Comune sarà ricalcolata per gli utenti appartenenti a nuclei familiari di lavoratori, residenti a Rimini e con l’indicatore ISEE inferiore a 35.000 euro, che si trovano nelle seguenti condizioni:

  • lavoratori disoccupati da almeno due mesi a causa di licenziamento per giusta causa  (vedi circolare INPS n. 97 del 04.06.2003 );
  • lavoratori disoccupati da almeno due mesi a causa della scadenza di un precedente contratto di lavoro a termine non rinnovato (compresi i contratti di collaborazione, a progetto e di somministrazione);
  • lavoratori collocati in cassa integrazione guadagni o sospesi da almeno due mesi e/o interessati da una riduzione dell’orario, pari almeno al 50% del limite contrattuale individuale;
  • lavoratori che sono stati ammessi a fruire degli “ammortizzatori sociali in deroga” di cui alla delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 692/2009
  • lavoratori autonomi che, da almeno due mesi, hanno chiuso la partita IVA e posto in liquidazione l’azienda.

Sarà inoltre ricalcolata la tariffa relativa alla frequenza del nido d’infanzia, della scuola per l’infanzia e per la refezione fruita nella scuola primaria e per l’infanzia statale per gli utenti che si trovano nelle condizioni già elencate. Sono previsti invece contributi ad integrazione della retta per la frequenza dei servizi educativi a gestione privata o situati fuori dal territorio comunale.

Per le famiglie di minori titolari di voucher conciliativi, nelle quali uno dei genitori perda il lavoro – e quindi il voucher - il Comune continuerà a corrispondere l’intero contributo.

I contributi potranno essere concessi fino a un importo massimo di 53.362 euro.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:06