Il narratore e poeta torna al Teatro Galli giovedì 5 dicembre con un monologo dedicato ai paradossi e prodigi del linguaggio
Parlare delle parole. Per Roberto Mercadini, affabulatore e narratore, la parola è essenza del suo mestiere e della sua arte. Ai poteri della parola è dedicato lo spettacolo che l’attore e scrittore porterà in scena giovedì 5 dicembre (ore 21, fuori abbonamento) al Teatro Galli, per un monologo che Mercadini descrive come “un inno agli inni, un discorso sul fare discorsi, una dichiarazione d'amore per le dichiarazioni, un desiderio che si avvera nel momento stesso in cui viene espresso”. Un racconto che parte dalla moltiplicazione delle lingue dalla Torre di Babele, “alla bellezza che fa ammutolire. Paradossi e prodigi del linguaggio. Narrazioni ebraiche, indiane, maya, sacre, profane, mitiche, storiche, cosmiche, private”.
Narratore, autore-attore, scrittore, poeta e divulgatore, Roberto Mercadini si esibisce in tutta Italia con oltre 100 date all’anno, presentando monologhi che spaziano dalla Bibbia ebraica all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità, dai grandi interpreti della letteratura ai temi sociali come bullismo, ambiente ed ecologia.
Nuovamente protagonista nella Stagione riminese, così descrive i suoi lavori teatrali: “Sui miei spettacoli c’è pochissimo da dire. Frequento una forma di teatro essenziale fino alla scarnificazione; un teatro che non ha nulla di moderno perché è primordiale, atavico. Parlo. Non ci sono costumi, scenografie, oggetti di scena, musiche, cambi luce. Ci sono il mio corpo, il mio volto in cima al mio corpo, la mia voce che esce da esso. È teatro di narrazione? Lezione? Orazione? Conferenza? Stand-up? Forse tutte queste cose insieme. Più probabilmente nessuna di esse.”
Biglietteria Teatro Galli: tel. 0541 793811, email: biglietteriateatro@comune.rimini.it