Il Comune di Rimini, in collaborazione con l’Ospedale Infermi nel corso del fine settimana illuminerà le mura di Castel Sismondo in segno di solidarietà e sensibilizzazione nei confronti di questa grave malattia.
Il tumore ovarico è il sesto tumore più diagnosticato tra le donne e quello con il più alto tasso di mortalità che lo rende una delle prime 5 cause di morte femminile per tumore tra le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni.
In Emilia-Romagna ogni anno oltre 400 donne ricevono una diagnosi di tumore ovarico e solo il 39% delle pazienti colpite sopravvive a 5 anni dalla diagnosi. Solo a Rimini si registrano oltre 40 nuovi casi l’anno.
L’alto tasso di mortalità è dovuto al fatto che purtroppo nel 75% dei casi viene diagnosticato quando è già in stadio avanzato. Inoltre ancora oggi per il tumore ovarico non esistono strumenti di prevenzione, come il pap test per il tumore dell’utero, né esistono test di screening per la diagnosi precoce, come la mammografia per il tumore al seno. Un aspetto che impatta significativamente sulle chances di sopravvivenza è rappresentato dall’esperienza e dalle competenze dell’equipe che gestisce la paziente in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi al trattamento chirurgico alla terapia medica.
A Rimini, all’Ospedale degli Infermi ha sede un centro di riferimento Regionale per la cura delle pazienti affette da questa patologia.
Il lavoro è strutturato su base multidisciplinare con un gruppo di specialisti afferenti da differenti branche della medicina, esperti in questo settore e che lavorano gomito a gomito mantenendo la paziente al centro di questo delicato processo di cura. Questa collaborazione consolidata negli anni coinvolge le Unità Operative di Ginecologia e Ostetricia, Oncologia Medica, Chirurgia Generale, Radiologia, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare, Psicologia Clinica e Fisiopatologia della Riproduzione.
L’attività clinica assistenziale è affiancata a momenti di confronto e discussione dei singoli casi clinici, in occasione dei quali all’applicazione delle più autorevoli e aggiornate linee guida, vengono associati percorsi assistenziali personalizzati in base alle caratteristiche della paziente, come per esempio nel caso di una malattia insorta precocemente in età fertile e per la quale entri in gioco anche il tema della preservazione della fertilità.