'Invalidità civili, positivo il ruolo del Comune'

Stefano Vitali: 'La produttività dell’ufficio comunale ha permesso di smaltire tutto l’arretrato accumulato in precedenza'
Data di pubblicazione
Intervento dell'Assessore ai Servizi Sociali e Sanità Stefano Vitali dopo l'approvazione, nella seduta del Consiglio Comunale del 13 febbraio 2003, del rinnovo della convenzione tra comuni della provincia di Rimini per il funzionamento dell'ufficio comune per il trattamento economico delle invalidità civili attivo presso la sede INPS di Rimini 'L’Ufficio Comunale per il calcolo delle provvidenze economiche da erogarsi agli invalidi civili aventi diritto, è stato costituito nell’aprile 2001, a seguito del trasferimento delle funzioni prima svolte dalla Prefettura. La costituzione dell’Ufficio è stata fatta esperendo un tentativo di attivazione di un modulo di Sportello Unico, tra Comuni della Provincia ed INPS. A posteriori può dirsi che la scelta è stata corretta e che ha permesso all’Ufficio per le Invalidità Civili di ottenere risultati probabilmente impossibili da ottenersi con organizzazioni di tipo diverso. Potremmo, per inciso, osservare che il Comune di Rimini ha dato, in questo senso, un contributo importante, in ambito territoriale e regionale, alla soluzione di problemi che il trasferimento delle funzioni di specie comportavano: 1. in quasi tutte le Province della Regione (ad esclusione della sola Reggio Emilia, che ha optato per un’organizzazione dell’ufficio collegata agli uffici anagrafici) si sono costituiti sportelli unici con il coinvolgimento dell’INPS, al pari di quanto ha fatto Rimini, 2. in Regione si è potuto dimostrare che il decentramento amministrativo, nel quale si inquadra il trasferimento di funzioni in discorso, è possibile farlo nell’interesse degli utenti e della buona amministrazione. Il Consiglio Comunale di Rimini ha deliberato il rinnovo della convenzione tra i Comuni della Provincia per protrarre il funzionamento dell’Ufficio per altri 3 anni, oltre l’iniziale scadenza definita per il 31/12/2002. La novità sostanziale rispetto alla precedente convenzione è che si chiede ai Comuni di partecipare al sostenimento delle spese di funzionamento dell’Ufficio. Si comunica che il testo della convenzione è stato discusso in Conferenza di Servizio tra gli enti e che non ha trovato opposizioni: tutti i Comuni della Provincia stanno deliberando, a dimostrazione di un consenso che si alimenta delle buone prestazione dell’ufficio e della soddisfazione generale con cui opera. A fine 2002 i Comuni della Provincia di Rimini registrano in archivio (invalidi civili con benefici economici attivi) n. 9.228 persone. La distribuzione percentuale degli invalidi civili per Comune ricalca sostanzialmente la percentuale della popolazione dei Comuni sul totale provinciale: si va dal 47% circa del Comune di Rimini, allo 0,33% del Comune di Montegridolfo (si va cioè dai 4.420 invalidi civili del Comune di Rimini -su 132.118 abitanti, ai 30 invalidi civili del Comune di Montegridolfo -su 933 abitanti-). L’Ufficio Comunale per le Invalidità Civili è stato costituito presso la sede INPS di Via Macanno e, nel 2001, è stato composto di 5 unità (n. 2 dell’INPS, n. 2 del Comune, di ruolo, e n. 1 del Comune, a tempo determinato). Nel 2002 si è integrato l’organico di una 6 unità a tempo determinato, per alcuni mesi, per attuare il progetto di smaltimento dell’arretrato accumulato dalla Prefettura. La produttività dell’ufficio comunale ha permesso di smaltire tutto l’arretrato accumulato nel tempo in precedenza (stimato nell’equivalente di un anno di attività) ed ha abbattuto di oltre il 50% i tempi di risposta alle domande inoltrate dai cittadini (da oltre un anno da domanda a risposta a circa 6/mesi). L’attività dell’Ufficio Comunale del 2002 è consistita nella ricezione di 2.385 nuove pratiche (verbali sanitari di definizione della percentuale di invalidità civile atta alla erogazione di provvidenze). Le pratiche sono state tutte trattate (ne rimangono a fine anno n. 131 in una giacenza ordinaria, in attesa di completamento della documentazione necessaria). Contemporaneamente è stato smaltito l’arretrato dei cosiddetti ratei (liquidazione delle provvidenze agli eredi degli invalidi civili deceduti, dopo l’accertamento dell’invalidità e prima della concessione delle provvidenze economiche di spettanza). Sono stati liquidati, nel 2002, 1.638 ratei, dei quali 401 erano stati liquidati nel novembre-dicembre 2001. Rimangono da liquidare 338 ratei, tutti già in corso di istruttoria ed in attesa di essere completati con documenti da prodursi da parte dei cittadini interessati. I ratei in arretrato trasmessi dalla Prefettura all’Ufficio comunale, nell’aprile 2001, ammontavano a n. 1.358. Si tratta di un numero che non ha equivalenti in ambito regionale e dipende, probabilmente, dall’accumulo determinatosi anche a seguito del distaccamento della Prefettura di Rimini dalla Prefettura di Forlì (il Comune di Forlì ha avuto un trasferimento di poche decine di ratei dalla Prefettura di riferimento). Le pratiche ricevute dall’ufficio comunale nel 2001, da aprile a dicembre, sono state 1.687 e ad esse si sono dovute aggiungere circa 1.427 pratiche in carico alla Prefettura nei primi mesi e trattate solo con 621 provvedimenti emessi e da liquidare. Questi dati documentano la quantità e la qualità del lavoro svolto dall’Ufficio Comunale. La soddisfazione dei cittadini e degli operatori (patronati, in particolare) è documentata anche dalla stampa, con reiterate prese di posizione e di riconoscimenti. Ho già detto che l’Ufficio ha perseguito anche l’obiettivo di abbattere i tempi di risposta alle domande dei cittadini. Attualmente il tempo medio di risposta alle domande dei cittadini che avviano il procedimento è complessivamente di 195 giorni (stime effettuate nel gennaio 2003). Di questi 195 giorni, all’AUSL occorrono in media 122 giorni per gli accertamenti sanitari e l’Ufficio comunale utilizza i restanti 73 giorni anche per la liquidazione finale di competenza INPS. Per stimare la funzionalità dell’ufficio si consideri che la normativa dispone un tempo massimo di 180 per il completamento dell’attività comunale (svolta, si ripete, in 73 giorni medi). Questo dato ha permesso di ottenere anche un risultato complementare e, tuttavia, di grande rilievo: si è, infatti, praticamente azzerato il contenzioso per difetti dell’attività amministrativa (prima alto soprattutto per ritardate liquidazioni). In conclusione si tratta di prolungare, nel tempo, il funzionamento e l’organizzazione di un ufficio che è a livelli indubbi di eccellenza. Non nascondo che ho inteso esprimere queste considerazioni con soddisfazione per il lavoro svolto e che si sta svolgendo, e con la condivisione dell’orgoglio di chi ha lavorato molto e bene (peraltro in condizioni non sempre favorevoli).'

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:20