E’ stato un confronto tra lo stato di fatto della situazione sanitaria odierna e le prospettive per l’immediato futuro dell’economia del territorio quello tenuto ieri pomeriggio in videoconferenza tra il sindaco Andrea Gnassi e i rappresentanti di Cna dell’Emilia Romagna, con la partecipazione del presidente regionale Dario Costantini e del presidente provinciale Mirco Galeazzi. Un’occasione per il sindaco per riepilogare il percorso intrapreso da un mese a questa parte, con l’applicazione sul territorio provinciale di misure più restrittive rispetto a quelle applicate nel resto della Regione, allo scopo prioritario di arginare la diffusione del Coronavirus, consentendo al sistema sanitario di reggere l’urto di un fenomeno che rischiava di avere conseguenze ancora più drammatiche. Misure che hanno comportato sacrifici per la collettività, per i cittadini e per le imprese, ma che si sono rilevate decisive.
“Il primo indicatore economico attuale è la riduzione dei contagi da Covid-19 – spiega il sindaco Andrea Gnassi – prima presidiamo questo fronte, prima possiamo passare alla fase due, quella della ripartenza economica. Fatta questa imprescindibile premessa, come Anci Emilia Romagna abbiamo formulato una serie di proposte sul breve e medio periodo che mirano a dare un sostegno immediato alle imprese e ai lavoratori, che vanno ad affiancarsi ad una serie di misure applicate sin da subito dall’Amministrazione, come ad esempio la sospensione delle scadenze tributarie. Serve però una riflessione di scenario, ma immediata, per ripartire consapevoli che affronteremo un cambiamento delle dinamiche di erogazione e di consumo dei servizi. Penso ad esempio alla rete di servizi diffusi, alle botteghe di vicinato, agli esercizi nei borghi, alle attività artigiane. Non possiamo ripartire gestendo la situazione come normale amministrazione, serve un salto di pensiero. Per questo ho chiesto anche a Cna di contribuire anche alle proposte che con Anci Emilia Romagna abbiamo avanzato alla Regione e ad Anci nazionale, per compiere davvero questo cambiamento”. Una volontà di sinergia e collaborazione ribadita e confermata dai vertici di Cna regionale e provinciale, in prospettiva delle fasi post-emergenziali.
L’incontro è servito per fare il punto sulle misure introdotte dall’Amministrazione a sostegno delle imprese a seguito del blocco imposto dall’emergenza sanitaria esplosa nel Paese. Nel dettaglio, sono già stati approvati:
- il differimento al 30 giugno per le rate in scadenza fino al 31 maggio di carichi tributari arretrati
- lo spostamento della scadenza del riversamento dell’imposta di Soggiorno fino al 16 luglio.
Sono invece in fase di approvazione dal Consiglio Comunale (con efficacia retroattiva)
- la sospensione del versamento della Tari al 31 luglio;
- il differimento dei pagamenti e la non applicazione delle sanzioni per ICP e canoni impianti pubblicitari, COSAP fino al 31 luglio;
- in fase di definizione anche l’introduzione nel Regolamento Tari di riduzione per rifiuti da bio gas, per le aziende che conferiscono cibo ancora edibile alle Onlus, per gli agriturismi, per le aree scoperte operative e lo spostamento della terza rata al 16 dicembre.
- sono in fase di approvazione anche modifiche al regolamento generale delle Entrate e delle entrate Tributarie, per l’ampliamento delle rateizzazioni per atti emessi dal 1 gennaio 2020.
A queste misure immediate si aggiungono le proposte di Anci Emilia Romagna e che prevedono anche provvedimenti per le imprese mirate in particolare ad agevolare l’accesso al credito attraverso il gruppo Cassa deposito e prestiti, favorire la cassa integrazione in deroga per tutti i settori produttivi, interventi immediati a favore delle attività commerciali e dei pubblici esercizi. Un’attenzione particolare ovviamente per il settore turistico, “sul quale grazie al confronto con il ministro Franceschini confidiamo di poter contare su provvedimenti che consentiranno di immettere liquidità nell’immediato – aggiunge il sindaco Gnassi – Non dobbiamo cadere nella tentazione di approcciarci alla ripresa con dinamiche di vecchi modelli, ma ripartire ad esempio dal favorire le opere pubbliche e i progetti di riqualificazione”.
Ripartire, quando l’emergenza sanitaria sarà alle spalle, con la consapevolezza che lo scenario sarà completamente diverso da quello a cui si era abituati e con la necessità di ripensare servizi, attività, azioni.
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