"Il teatro Galli? Rimetterà la musica dal vivo al centro della comunità riminese"

Intervista ad Alessandro Maffei, direttore didattico, scientifico e artistico dell'Istituto superiore di studi musicali G.Lettimi di Rimini
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“Dalle finestre del Lettimi abbiamo visto passo dopo passo il Galli crescere. Adesso che la fase della ricostruzione è ormai terminata ci piacerebbe che il Galli guardasse e facesse crescere il Lettimi”. Così Alessandro Maffei, da tre anni direttore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali "Giovanni Lettimi" e recentemente confermato per i prossimo triennio, commenta l’avvicinamento della data in cui la sala del Teatro Amintore Galli dopo 75 anni potrà tornare a vibrare di note musicali.
“Del resto – prosegue Maffei – scuole come il Lettimi, istituita nel 1825, nascevano proprio per fornire artisti ai teatri delle città che, con dimensioni simili a Rimini, potevano arrivare ad avere anche 4 – 5 teatri, tutti bisognosi di strumentisti, coristi, eccetera, di personale per far funzionare questa meravigliosa macchina da scena che era ed è un teatro, luogo d’eccellenza per la diffusione della cultura musicale che ha visto l’Italia e gli artisti italiani protagonisti nel mondo.

Quale significato assume per Rimini la riapertura di un Teatro con una storia così importante, travagliata ed intensa come quella del Galli?

Che ci sia stata una volontà di volere un Teatro di queste dimensioni, di questa portata, di questa importanza nel cuore di Rimini ha già una valenza importantissima. Significa rimettere al centro della vita di una comunità la musica dal vivo. In un'epoca in cui la musica viene fruita attraverso telefonini, social e televisione, il suo significato appare ancora più imponente e forte. Penso sopratutto ai giovani, che hanno un
rapporto con l'esperienza artistica filtrato non da un rapporto epidermico e sociale diretto, ma da una esperienza perlopiù asettica e solitaria.

Dal momento in cui esci di casa per andare in teatro, con tutto il suo cerimoniale, fino all'ascolto di strumenti dal vivo, cambia totalmente l'esperienza e la percezione artistica.

Un Teatro storico può dunque diventare anche un investimento sul futuro culturale dei nostri giovani?

Certamente, un Teatro di tradizione vivo e attivo invoglia i giovani a studiare uno strumento, a intraprendere una carriera o semplicemente una passione, stimolandoli a fruire spazi culturali fondamentali per la propria crescita. Vuol dire porre nuovamente la funzione sociale della musica al centro di una città, significa investire sulle persone e sopratutto sui giovani che più di ogni altro hanno perso, o non hanno mai avuto, questa possibilità. Fino a qualche anno fa un giovane che passava davanti ad un Galli “spento” non provava nulla, c'era un capannone con una bella facciata ma, sostanzialmente, si trattava di un luogo morto che non poteva incuriosire nessuno. Negli stessi anni, per esempio, un ragazzo di Milano, ogni volta che passava di fronte al Teatro alla Scala, sapeva invece che lì c'era un cartellone, percependo la grandezza di un luogo vivo e vitale per la sua città, e diventandone orgoglioso.

Ma questo accade in ogni luogo doveabbiamo un teatro di tradizione attivo. Tra poco un giovane riminese potrà trovare queste stesse emozioni, sentendo ogni giorno, passando davanti al Galli, la grandezza e l'orgoglio di un luogo vivo che irrora la propria città, la propria vita, la nostra comunità in tutti mesi dell'anno, con il caldo e con il freddo.

Come potrà svilupparsi l'identità culturale di Rimini grazie al Galli?

Il Teatro Galli sarà fondamentale per far ritrovare e recuperare una piena identità culturale della nostra città. Oggi abbiamo eventi, come ad esempio la Sagra Malatestiana, che sono vanto e orgoglio per tutti noi e rappresentano una precisa scelta artistica e culturale. Quello di fondamentale, e che ancora oggi non è compiuto, è però il passaggio da una offerta limitata a periodi temporali precisi ad una identità calata nella quotidianità. Questo è possibile solo se ci sono luoghi dedicati; un monumento della caratura del Teatro Galli giocherà in questo un ruolo centrale. Il legame con il territorio è ancora più importante oggi, in un'epoca di globalizzazione. Per intenderci, è più facile oggi che un nostro allievo, se bravo, vada a suonare a New York, come è probabile assistere vicino casa al concerto di un bravo strumentista giapponese, russo o americano. Questo va bene ed è nella logica del contemporaneo. Avere o non avere un monumento culturale come il Teatro Galli a pochi metri dalla nostra scuola fa però una differenza enorme. Un teatro di questo tipo offre una energia culturale enorme e, per Rimini, si tratta di un evento epocale.

Alessandro Maffei ha compiuto gli studi con Mario delli Ponti diplomandosi con il massimo dei voti e la lode e ottenendo la medaglia d'oro "Papa Pio V Ghislieri". Ha frequentato i corsi di perfezionamento tenuti da Michele Campanella presso l'Accademia Musicale Chigiana di Siena e partecipato a Master Class tenute da Alain Feinberg, Stephen Hough e Gyorgy Sandor. Nel settembre 1990, superando una selezione internazionale, è stato ammesso, con una borsa di studio, all'"Artist Certificate Fellow Program" del Conservatorio di St. Louis (Missouri, U.S.A). In seguito ha quindi ottenuto una borsa di studio biennale dall'Oberlin Conservatory of Music (Oberlin, Ohio, U.S.A.) dove ha conseguito l' Artist Diploma sotto la guida di Robert McDonald. Ha esordito in ambito concertistico nel 1987 a Milano al Circolo
della Stampa e successivamente tenuto concerti in veste solistica e cameristica presso sedi prestigiose quali il Teatro alla Scala di Milano, le Settimane musicali di Stresa, il Teatro Chatelet di Parigi, la Ongakunotomo Hall di Tokyo, il Conservatorio Nakas di Atene il Palau de la Musica di Valencia, il Festival di Cervo, il Festival di Ravello, gli Amici della Musica di Firenze e Palermo e in molte altre in Francia, Germania, Belgio, Olanda, Spagna, Grecia, Stati Uniti e Giappone.
Ha al suo attivo una decennale collaborazione con il violinista Marco Rizzi con cui ha realizzato incisioni per la casa discografica belga "Plein Jeu" e per la SARX Records e per la Symposium (Italia). Le registrazioni sono state accolte con entusiasmo dalla critica italiana e straniera.

Nel 2001 è stato docente del corso di perfezionamento di Musica da Camera presso la scuola di alto perfezionamento di Saluzzo (CN) ed è attualmente titolare della cattedra di pianoforte principale presso l'Istituto Musicale Pareggiato "Lettimi" di Rimini essendo risultato vincitore nel 2002 di concorso per titoli ed esami.
E' Direttore dell'Istituto Musicale "G. Lettimi" dal 2015.

L’Istituto Superiore di Studi Musicali "Giovanni Lettimi" Istituita il 25 agosto del 1825 la Scuola Comunale della città di Rimini è la più antica istituzione musicale pubblica del territorio e probabilmente fra le più antiche fondate in Italia. Nata come tutte le scuole comunali per elevare la qualità culturale della comunità e per fornire musicisti professionisti ai numerosi teatri attivi a fine Ottocento, la scuola venne
intestata al Conte Giovanni Lettimi il quale con un lascito legò al Comune il proprio palazzo gentilizio; da allora è presidio culturale e punto di riferimento di generazioni di musicisti professionisti e dilettanti riminesi.

Dopo lungo e stimato servizio locale, nel 2001 ottiene il pareggiamento a tutti gli effetti di legge ai Conservatori di Musica Statali con decreto del Ministero della Pubblica Istruzione. In seguito, in applicazione della legge 508 del 1999 l’Istituto musicale pareggiato "G.Lettimi" assume, ope legis, natura giuridica di Istituto Superiore di Studi Musicali, e viene dotato di personalità giuridica e autonomia statutaria.
Nel 2005 l’ Istituto ottiene l’accreditamento per organizzare corsi Accademici di secondo livello e dal 2010 rilascia Diplomi Accademici di 1° livello facendo parte a pieno titolo del sistema nazionale dell’Alta Formazione Artistica e Musicale del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

L’ultimo e fondamentale passaggio l’ ISSM Lettimi lo vive nel dicembre scorso quando nella legge di bilancio viene inserita una norma con copertura finanziaria che prevede la statizzazione entro il 2020 di tutti gli Istituti ex pareggiati.

L’istituto ha attualmente circa 150 allievi e 17 docenti e vengono attualmente erogati i seguenti corsi relativi alle scuole di Chitarra, Flauto, Clarinetto, Pianoforte, Tromba, Violino e Violoncello.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:44