La variante cosiddetta anti-cemento ha definito le nuove potenzialità edificatorie e ha introdotto requisiti per le prestazioni ambientali dei nuovi insediamenti, con lobiettivo dichiarato di porre un freno al consumo del territorio e cambiare definitivamente il modello di sviluppo della città.
Il Tar di Bologna ha respinto la richiesta di sospensiva e ha sinteticamente motivato il parere, accogliendo la linea difensiva dellavvocato Federico Gualandi del Foro di Bologna, legale incaricato del Comune. Il giudice infatti ha spiegato che è potere dellamministrazione comunale adottare varianti urbanistiche per la salvaguardia del territorio e che la variante contestata dai privati è sorretta da unadeguata motivazione.
Aspettiamo il giudizio di merito, ma questo primo pronunciamento testimonia la validità dellatto che abbiamo adottato - commenta il sindaco Andrea Gnassi Una variante che si poggia sull'idea di città delineata nel Masterplan strategico e di cui anche il Tar riconosce la sostanza: si supera il vecchio modello di sviluppo e si prosegue sulla direzione di marcia che abbiamo indicato, passando dallo sviluppo quantitativo a quello qualitativo. Si tratta - continua il sindaco - di un pronunciamento che ha una valenza importante: in concreto si riconosce allAmministrazione Comunale il potere di individuare le regole più idonee per la pianificazione urbanistica del territorio nellinteresse della collettività, a dispetto di quella cultura del cosiddetto diritto acquisito che sta finalmente tramontando.
La variante al Prg approvata dal Consiglio Comunale anticipa i contenuti del Psc, riducendo sensibilmente gli indici di edificazione; ha interessato più di cento schede per un taglio complessivo di oltre 300mila metri quadrati.