Il Sindaco di Rimini scrive al Ministro per il Turismo Piero Gnudi

Nella giornata di ieri il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha inviato una lettera al Ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport Piero Gnudi.
Data di pubblicazione

Al centro della lettera il lungomare di Rimini e il paradosso di come una porzione strategica del territorio comunale, di preminente valenza e funzione turistica, sia di proprietà dello Stato e di conseguenza sia praticamente impossibile per il Comune in tale area, centrale per rilanciare il ruolo di Rimini quale capitale del turismo sia a livello nazionale, che internazionale.

"Egregio Sig. Ministro - scrive il Sindaco Gnassi - siamo pronti per far partire la riqualificazione. E' pronta l'Amministrazione comunale con il sostegno di Provincia e Regione, sono pronti gli operatori turistici, lo richiedono i nostri ospiti nazionali e internazionali. Non chiediamo né risorse né sussidi, semplicemente una leale collaborazione che dia al Comune, e quindi a Rimini, le leve per far ripartire il Turismo e con esso l'economia della nostra Comunità.

"Può sembrare incredibile - prosegue la lettera - ma le vicende storiche e amministrative succedutesi nel Paese fanno sì che di fatto "una strada", straordinariamente importante nel cuore della città, sia di proprietà dello Stato e che il Comune debba pagare un canone per usufruirne, oltre che le spese per mantenerla. La leva che chiediamo per rilanciare l'economia del turismo, è poter disporre di questa "strada" senza che ciò comporti un'aspettativa di "fare cassa" da parte dello Stato. Ciò renderebbe insostenibile l'operazione finanziaria per il rilancio dei lungomare e non sarebbe comprensibile dall'opinione pubblica il fatto di come lo Stato, nei suoi diversi livelli e organismi, non consenta quindi di intervenire per cose importanti."

"Tale stato di cose - prosegue la lettera - ci pone di fronte a questo paradosso: mentre, da un lato, il Comune di Rimini si fa carico di tutti i costi di gestione e manutenzione dei lungomare (dall'illuminazione, alle strade, al verde e agli altri servizi), dall'altro lato, il Comune non è messo in condizione di dar corso all'improcrastinabile innovazione della propria offerta turistica attraverso interventi strutturali di riqualificazione dei lungomare. Di fatto i lungomare ormai rischiano di costituire un pregiudizio per la competitività dell'intero prodotto turistico riminese e di collocarlo nella marginalità nella competizione con altre zone nazionali ed internazionali."

"A partire dagli anni novanta e fino ai giorni nostri, il Comune di Rimini, in applicazione delle numerose normative che nel tempo si sono succedute, ha più volte proposto all'Amministrazione Statale di acquistare le aree in parola, ma, talvolta l'inerzia, tal altra i pareri sfavorevoli dell'Amministrazione Centrale o, infine, i prezzi insostenibili richiesti al Comune, hanno reso impossibile acquisirne la proprietà.

Oggi, però, esiste una novità sostanziale che potrebbe consentire, finalmente, il superamento di questa situazione critica, situazione di cui la Città di Rimini sta pagando un alto costo in termini di possibilità di contenimento della crisi e di sviluppo: la novità è rappresentata dal fatto che le aree in questione sono inserite nell'elenco dei beni trasferibili al Comune ai sensi del Decreto Legislativo n. 85/2010 sul "Federalismo Demaniale". Con l'emanazione dei Decreti attuativi diverrebbe possibile l'assegnazione al Comune delle aree in parola consentendo così, a quest'ultimo, di attuare le proprie politiche di riqualificazione con la tempestività necessaria a rispondere alle esigenze della città e del mercato turistico."

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:07