“Le cooperative della pesca nazionali e locali – sottolineano Gnassi e Montini - hanno dimostrato di rappresentare, soprattutto nel periodo di lockdown, un nodo cruciale per l’approvvigionamento del paese ed il sostentamento della popolazione, segnalandosi anche per importanti interventi di solidarietà a favore dei più deboli.
Le cooperative della filiera ittica rappresentano inoltre un importante presidio per le economie dei territori in cui operano. Per questo motivo ci uniamo all’appello nazionale delle marinerie aderenti all’Alleanza delle cooperative Italiane, chiedendo al Governo, e in particolare alla ministra Bellanova, un’attenzione particolare per questo importante settore economico e sociale, anche a livello locale. Sono quanto mai necessarie misure che mirino al sostegno, in ogni ambito istituzionale, a partire da quello europeo e al riposizionamento della filiera ittica.
Oggi la marineria di Rimini consiste in circa 100 imbarcazioni da pesca, con 300 persone imbarcate facenti capo alla Cooperativa Lavoratori del Mare e altre centinaia di persone occupate per attività direttamente collegate e di supporto a terra alla marineria. Considerando l’intera filiera ittica (che ricomprende le attività connesse con la pesca, la lavorazione del pesce, la preparazione di piatti a base di pesce incluso il relativo commercio all’ingrosso e al dettaglio), la provincia di Rimini ha circa 450 imprese (Unioncamere, VII rapporto sull’economia del Mare) e risulta al sesto posto per valore assoluto dell’export (29,6 milioni di euro).
Il nostro appello va anche nella direzione di valorizzare al meglio gli investimenti fatti da questa amministrazione non solo nella blue economy, ma anche nelle strutture e infrastrutture a sostegno della marineria e del suo indotto, ma anche e soprattutto dell’intera comunità riminese”.