Il ricordo in Consiglio Comunale dei caduti di Nassiriya

Data di pubblicazione

Il Consiglio Comunale ha osservato un minuto di silenzio in ricordo dei caduti di Nassiriya in Iraq

Intervento del Presidente del Consiglio Comunale Cesare Mangianti:

"Signor Sindaco, Signori Assessori, Consiglieri

come Presidente del Consiglio Comunale di Rimini esprimo il più profondo cordoglio per il terrificante attentato terroristico avvenuto ieri nella città di Nassiriya nel quale sono perite 26 persone: diciotto sono stati gli italiani- in numero maggiore uomini e ragazzi dell'Arma dei Carabinieri, poi militari e civili- che hanno perso la vita nella devastante esplosione che ha sconvolto per intero la coscienza del nostro Paese.

L'Italia è in lutto, Rimini e il suo Consiglio Comunale sono in lutto: davanti a noi, nelle ultime 24 ore, sono sfilate in televisione le drammatiche immagini del sangue e del dolore, scene di distruzione e di morte che hanno svelato il vero volto della guerra, quello che forse tutti noi avevamo rimosso, quello che forse non tutti hanno voluto capire sino in fondo.

Questo Consiglio Comunale ha sempre, inequivocabilmente, senza alcuna ambiguità, respinto la violenza, la sopraffazione e il terrore, giudicandoli strumenti in assoluto inconciliabili con i principi della democrazia, della libertà, del confronto di idee che fondano la società in cui crediamo, i luoghi in cui viviamo.

Di fronte al dramma di ieri, ancora una volta il Consiglio Comunale di Rimini esprime in maniera chiara il suo 'no' alla violenza e al ricorso alle armi come soluzione di qualsivoglia problema. La nostra vicinanza alle famiglie colpite dal più grave dei lutti e all'Arma dei Carabinieri e la nostra sincera partecipazione alla commozione e alla compassione del Paese è dunque un fatto politico e umano vero, tangibile, incondizionato.

Ma in questa tragica occasione la mia coscienza di uomo, di insegnante e di politico mi impone anche di chiedermi questo: ha senso che Nazioni evolute come l'Italia partecipino al drammatico balletto della guerra dietro al falso messaggio della difesa della pace?

Ha senso veicolare il concetto di democrazia con le armi, pur in un Paese come l'Iraq soggiogato e reso schiavo da anni di crudele tirannia?

Ha senso continuare a non percorrere la strada degli aiuti umanitari piuttosto che quella degli eserciti nei confronti di un popolo afflitto, stanco dopo anni di dittatura e di continue guerre subite?

Io sono nettamente per la pace e per soluzioni umanitarie e non militari. Sono riflessioni personali che vi pongo in questo giorno nel quale purtroppo tutti noi, senza distinzioni di schieramento o di partito, chiniamo la testa, schiacciati da un dolore enorme."


Intervento del Sindaco Alberto Ravaioli:

"Signor Presidente, Signori Assessori, Consiglieri

Vi dico che il mio cuore ha pianto, ieri sera, quando davanti agli occhi vedevo sfilare le immagini di sangue e morte che provenivano in diretta da Nassirija.
Vi dico che anch'io come voi ho visto nel contrasto tra le fotografie sorridenti dei nostri carabinieri insieme alle loro famiglie e le tragiche sequenze del più grave attentato terroristico verso l'Italia e gli italiani dal dopoguerra a oggi il buio prima rimosso della guerra, la terrificante sensazione che ancora oggi- anno del Signore 2003- si spalanchi improvvisamente l'abisso che può inghiottire i nostri figli.

Nell'intero Paese quest'oggi prevale il dolore, il senso di una tragedia che segna tutti in maniera indelebile: questo dramma che accumuna l'intero popolo italiano è destinato purtroppo a rimanere per sempre nella memoria collettiva. Rimini partecipa al lutto nazionale, dimostrando stasera in questa sede- il luogo dove si discute delle scelte della città e si confrontano liberamente le proprie idee- la civica pietas che è una delle straordinarie caratteristiche della città.

Negli ultimi due anni, da quel tragico 11 settembre 2001, almeno in altre tre occasioni in quest'aula ci si è interrogati sulle ragioni dell'odio, della violenza, del terrorismo, della prevaricazione, della guerra. Abbiamo di volta in volta usato parole diverse perché testimoniavano un'emozione autentica e non di maniera, un sentimento vero e non una posizione strumentale o di facciata.

Ma tutte le volte da questo Consiglio Comunale si è levato lo stesso grido: l'impegno cioè a contrastare con gli strumenti della democrazia il terrorismo e qualsiasi ricorso alla violenza e alle armi. Pur attoniti e muti davanti alla strage di carabinieri, militari e civili di Nassiriya, questa sera e da questa aula dobbiamo inviare alla nostra città il medesimo messaggio: lo spargimento di sangue non può fermare il processo della libertà dentro cui- anche a migliaia di chilometri di distanza dal massacro- affonda le sue radici un Paese democratico.

Pietà e fermezza sento dentro di me e pietà e fermezza chiedo anche a voi. Parafrasando il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dico: ho la coscienza di rappresentare una città unita e forte, una città che piange quei 18 morti ritenendoli suoi figli. Il mondo ha ancora estremo bisogno di noi per fermare la violenza.

Chiedo dunque ancora una volta di stringerci idealmente intorno al dolore della famiglie delle persone ieri trucidate, sapendo che oggi più che mai il nostro impegno contro il terrore dovrà essere centuplicato."

Al commosso ricordo delle vittime si sono associati, con i loro interventi,
tutti  i Presidenti dei Gruppi Consiliari
 

Al termine degli interventi il Consiglio Comunale e' stato sospeso.

 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:21