È iniziata nel 1952 la dolce avventura di Mario Morri, storico pasticcere riminese, una vita tra uova, farina, zucchero e tra i ‘padri fondatori’ nel 1980 della prima edizione del Sigep, quello che oggi rappresenta uno dei principali saloni mondiali del settore.
Un’esperienza lunga quasi settant’anni e messa a disposizione dei tantissimi allievi che Morri ha cresciuto negli ultimi trent’anni, che è stata raccolta in un volume (“Dolce Amarcord”, ed. Chiriotti) che il pasticcere ha voluto consegnare al sindaco Andrea Gnassi. “Una storia di passione, sacrificio e tanto lavoro – commenta il sindaco – Quello di Mario Morri è il racconto di uno di quei ragazzi del dopoguerra che si sono buttati per costruire qualcosa, per realizzare un loro sogno, restando fedeli alle loro radici”.
Mario Morri – come si legge nella biografia - è il terzo di sette fratelli e nel 1952 inizia come apprendista alla pasticceria Dovesi di Rimini, per diventare sei anni dopo responsabile di laboratorio. Nel 1966 con la moglie Paola apre la in via Cairoli la pasticceria Morri che diventa uno dei locali di riferimento della città, fino al 1983 quando decide di cambiare e aprire una gelateria al mare. Sarà il primo locale in Italia a lanciare le crêpes farcite, con apertura no-stop 24 ore su 24, fino al 1999. Nel 1980 esordisce il Sigep, risultato della visione di un gruppo di persone tra cui Mario Morri. Nel 1991 gli è conferito l’incarico di dirigere il Centro di Perfezionamento Arte Dolce, ruolo che mantiene fino al 2015 contribuendo alla formazione di generazione di maestri pasticceri.