Sarà gestito dalla Caritas. Oltre all’alloggio, anche percorsi per l’autonomia e il reinserimento sociale.
Si aggiunge un importante tassello alla rete welfare cittadina: l’Albergo sociale, una struttura per garantire una residenza temporanea alle persone con problematiche di disagio abitativo di tipo emergenziale.
Una soluzione innovativa per la quale l’amministrazione comunale, con la chiusura dell’istruttoria pubblica, ha messo a disposizione un totale di 362 mila euro dal qui al 2024 a favore dell’Associazione Caritas ODV, a cui è stata affidata la gestione dell’hotel.
A loro spetta l’individuazione di un immobile con 20 stanze di capienza differenziata, dove accogliere e ospitare coloro che non sono in grado di pagare un affitto e che corrono il rischio di trovarsi senza un tetto.
Oltre alla messa a disposizione dell’alloggio, la Caritas, si dovrà anche impegnare in parallelo alla definizione di una serie di progetti di sostegno individualizzati predisposti dai Servizi Sociali Territoriali attraverso la promozione dell’accoglienza e l’accompagnamento all’uso della struttura, fornendo, per esempio, indicazioni sulle regole di convivenza, sulle possibilità di essere parte attiva al funzionamento del progetto e promuovendo ogni iniziativa utile al consolidamento delle relazioni interne.
Una funzione centrale di questi programmi sarà incentivare la facilitazione dei rapporti sociali e sostenere percorsi di crescita individuali mediante l’ascolto, l’informazione, l’orientamento e l’accompagnamento ai servizi già strutturati.
La residenza nella struttura ha una durata di tre mesi, un lasso di tempo che viene considerato utile per la risoluzione delle problematiche che hanno causato la condizione di fragilità. Eventualmente, però, sono prorogabili.
L’obiettivo dell’Albergo sociale non è solo quello di dare una risposta tempestiva all’esigenza più immediata, quella di una casa, ma anche di promuovere al suo interno delle opportunità e delle attività che inducano chi vi soggiorna a riacquisire passo dopo passo una propria autonomia e a reinserirsi nel contesto socioeconomico che gli ruota attorno. Oltre all’aspetto legato al concetto assistenzialistico, con questa struttura, investiamo in politiche sociali attente a valorizzare le capacità e potenzialità degli individui, cercando di intervenire su quei meccanismi e cortocircuiti che gli hanno portati a uno stato di emarginazione sociale ed estrema povertà. Grazie alla presenza di un’equipe di professionisti, di una stanza dove stare e di una comunità, si possono ricostruire le condizioni della propria ‘ripartenza’. Così facendo, andiamo arginare un disagio prima che questo si trasformi in un’emergenza. Lo scopo è anche preventivo, e proprio per questo, è necessario predisporre un insieme di strumenti e figure che mettano al centro i bisogni particolari della persona, in base alle sue esigenze specifiche e istanze.