I "Fatti veri "di Ivano Marescotti nel nuovo appuntamento del Festival Le Città Visibili

Proseguono gli appuntamenti del Festival Le Città Visibili, diretto artisticamente da Tamara Balducci e Linda Gennari e ospitato all’Ex macello comunale di Rimini di Via Dario Campana 71, nel solco di un progetto di rigenerazione urbana temporanea.
Data di pubblicazione

Sabato 20 luglio, alle 21.30, l’attore romagnolo Ivano Marescotti presenterà il libro “Fatti Veri”, dando voce ad alcune storie del testo. Il programma prosegue Domenica 21 luglio con il concerto del cantautore siciliano Dimartino, in programma alle ore 21.30. L’apertura della serata sarà affidata alla voce di Darma. Nella serata di lunedì 22 luglio, alle ore 21.30 torna il teatro con lo spettacolo Acapulco, per l’ideazione e la regia di Mele Ferrarini e Mila Vanzini, entrambi protagonisti sul palco.

Dopo l’apertura in grande stile di martedì 16 luglio alla presenza dell’assessore Regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, che ha preceduto con il suo intervento inaugurale lo spettacolo di Roberto Mercadini “Odissee Anonime” in un Ex Macello gremito e il concerto de “La Muncipal” di giovedì 18, sabato 20 luglio, alle 21.30, l’attore romagnolo Ivano Marescotti presenterà il libro “Fatti Veri”, dando voce ad alcune storie del testo.

“Fatti veri”, prima opera narrativa dell’attore e regista teatrale Ivano Marescotti, è una raccolta di racconti autobiografici, un viaggio nel passato, che vede come indiscussi protagonisti la terra d’origine (la bassa Romagna), i suoi abitanti e il suo dialetto, si apre con la nascita dell’autore si chiude con la morte prematura del figlio. Passa dai banchi della scuola elementare e fa tappa poi sul palco del Teatro Alighieri di Ravenna dove avviene la sua consacrazione ad attore professionista. Nel mezzo, un susseguirsi di aneddoti esilaranti, ricordi sofferti, momenti teneri e ambientazioni surreali. Marescotti, senza maschere e senza falsi pudori, orchestrando i dialoghi e le narrazioni con la maestria di chi sa muoversi sulla scena, svela la miseria familiare negli anni del dopoguerra, l’insofferenza per il lavoro impiegatizio, gli esordi teatrali dettati dal caso, le passioni amorose e politiche, i viaggi rocamboleschi, i drammi personali.

 

Biografia

Ivano Marescotti (Villanova di Bagnacavallo, 1946) è attore, regista teatrale e drammaturgo.

Dopo anni di dura gavetta, dal 1985 inizia a collaborare con importanti compagnie nazionali lavorando tra gli altri con Giorgio Albertazzi, Mario Martone, Carlo Cecchi, Thierry Salmon, Valerio Binasco. All’esordio nel cinema, datato 1989, oggi ha recitato in oltre 110 tra film, serie tv e fiction a fianco dei registi del calibro di Silvio Soldini, Roberto Benigni, Ridley Scott, Antony Minghella, Klaus Maria Brandauer, Marco Risi, Pupi Avati, Carlo Mazzacurati, Marco Tullio Giordana, Antonie Fuqua, Giulio Base. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e vinto svariati premi, tra cui due Nastri d’Argento, il Premio Dante Alighieri per la diffusione della cultura italiana nel mondo. Dal 2016 dirige a Ravenna, presso il Circolo degli Attori, il TEAM (Teatro Accademia Marescotti) per la formazione di attori e attrici.

 

Domenica 21 luglio largo alla musica con il concerto del cantautore siciliano Dimartino, in programma alle ore 21.30. L’apertura della serata sarà affidata alla voce di Darma.

 

Dal vivo Dimartino porterà tutte le canzoni che hanno segnato il suo percorso, dagli esordi fino all’ultimo disco “Afrodite”, prodotto da Matteo Cantaluppi. L’album ha sancito il ritorno del cantautore, stupendo pubblico e critica fin dal primo ascolto con sonorità e mondi musicali nuovi, anticipato da singoli di grande successo come “Cuoreintero”, “Feste comandate” e “Giorni buoni”.

 

Dimartino riappare sulle scene con un nuovo disco che stupisce fin dal primo ascolto per le nuove risonanze che propone. L’album è un irresistibile viaggio sonoro composto da 10 canzoni che rappresentano un mosaico di vita quotidiana per 10 straordinari cortocircuiti emotivi. “Afrodite” è un disco che segna uno scatto in avanti in Dimartino, la conquista di una nuova dimensione personale e autorale. La prima è legata alla paternità, mentre la crescita autorale è data da un lavoro di produzione e cura delle canzoni senza precedenti nella sua carriera, grazie alla collaborazione con Matteo Cantaluppi. L’unione di queste due componenti ha portato a una nuova maturità, in cui gli affetti sono il porto sicuro dove rifugiarsi. Orizzonte privato e pubblico si fondono, come nella migliore tradizione dei cantautori italiani, ma con un’attitudine contemporanea e lo sguardo fisso sul presente.

 

BIO

Fin dall’esordio nel 2010 con l’album “Cara maestra abbiamo” ha scelto Dimartino come nome della band di cui fanno parte anche Angelo Trabace al pianoforte, Giusto Correnti alla batteria e Simona Norato alla chitarra. Del 2012 è Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile e nel 2013 esce soltanto in vinile l’ep Non vengo più mamma, accompagnato dalle tavole dell’artista Igor Scalisi Palminteri. Nel 2015 pubblica Un paese ci vuole, ispirato a La luna e i falò di Cesare Pavese, in cui scrive con Francesco Bianconi dei Baustelle e duetta con Cristina Donà. È del 2017 il suo primo romanzo Un mondo raro (ed. La nave di Teseo), in cui racconta la vita di Chavela Vargas, scritto insieme al cantautore Fabrizio Cammarata, con cui incide anche un disco omonimo, registrato a Città del Messico con Juan Carlos Allende e Miguel Peña, storici chitarristi della cantante messicana. Nello stesso anno scrive insieme a Brunori sas Diego ed io, usata come sonorizzazione per la mostra di Frida Kahlo al Mudec di Milano. Il 25 febbraio del 2019 esce “Afrodite”, il suo quarto album in studio. Ha lavorato come autore insieme a molti artisti tra cui Malika Ayane, Arisa, Colapesce, Levante, Irene Grandi.

 

Nella serata di lunedì 22 luglio, alle ore 21.30 torna il teatro con lo spettacolo Acapulco, per l’ideazione e la regia di Mele Ferrarini e Mila Vanzini, entrambi protagonisti sul palco.

 

“Dovrò rifarmi una vita, finchè c’è vita io vivo. Ho il passaporto, i libri, i foulards: ho tutto.” (Nilla Longobardi)

 

TRAMA

 

Nilla Longobardi è una donna anziana. Nel centro di Bologna ha cresciuto una famiglia, in una casa che ci immaginiamo grande, ospitale, aperta. Questa casa è tutto ciò che le resta, insieme ai ricordi, ma i suoi figli decidono che è giunto il momento per lei di trasferirsi in una casa di riposo.

Qui Nilla incontra diverse figure che abitano l’Istituto. Le si presentano come se fossero caricature di una realtà che ogni tanto inizia a vacillare, eppure Nilla è ancora lucida: vive, ama, desidera e vuole fare il viaggio dei suoi sogni, prima che sia troppo tardi: Acapulco. Il tempo è scandito dalle attività che si svolgono in una casa di cura. C’è della solitudine e della nostalgia. Ma ci sono anche momenti ludici, a tratti nonsense, mentre fuori piove, nevica e poi spuntano i primi boccioli di rosa. Lo spettacolo è maturato in varie tappe. Inizialmente era un omaggio alle nostre nonne, come custodi di una memoria familiare e storica, in una messinscena che ricordava gli spettacolini che facevamo per i parenti, nelle estati della nostra infanzia. Poi abbiamo lasciato depositare la scrittura autobiografica, per interrogarci sulla senilità in generale. E infine abbiamo circoscritto la nostra storia in una casa di riposo. Lentamente si è andata delineando anche la nostra protagonista: Nilla. Con delicatezza, la osserviamo mentre fa un passo dopo l’altro verso l’ignoto e tuttavia ancora sogna, animata da passioni e desideri.

 

Scena Giuseppe Audino

Costumi Palma Panzarella

Produzione Artisti a progetto

 

BIO

Mele Ferrarini, si laurea in Scienze della Comunicazione e si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Mila Vanzini si  laurea al Dams e si diploma alla Scuola di Teatro Galante Garrone di Bologna. Entrambi attori, registi e autori collaborano per diverse compagnie e il loro sodalizio nasce proprio in occasione dello spettacolo Acapulco, a partire dal quale sviluppano la ricerca di un linguaggio semplice, surreale, a tratti naif che possa coniugarsi con la volontà di promuovere un teatro popolare, vicino al pubblico.

 

N.B: TUTTI GLI EVENTI SONO AD INGRESSO LIBERO

 

IL FESTIVAL LE CITTA’ VISIBILI DI RIMINI OSPITA ALCUNE INIZIATIVE DI RIU PROJECT 

 

RIU PROJECT

 

22 LUGLIO 2019 Ex-Macello di Rimini, ore 18:30 passeggiata alla Fonte di Covignano 

 

CORRESPONDANCES 2

A cura di RIU Project RIU Project (Federica Landi, Emiliano Battistini, Elisa Brandi) è uno spazio di riflessione e pratica collettiva sulla fotografia contemporanea e sulla sua apertura ad altri linguaggi. Per “Le città visibili”, RIU Project propone un workshop fotografico sul rapporto tra immagini e scrittura e un ciclo di camminate sonore.

 

PWL - PHOTOWORDS LAB

A cura di Roberta Fuorvia e Valeria Laureano

Attraverso la selezione di libri fotografici di autori che hanno contribuito alla nascita di nuovi linguaggi, capiremo su cosa si fonda la relazione che intercorre tra immagine e testo. In ogni incontro si analizzeranno fotografi o correnti fotografiche che utilizzano in modi innovativi la parola scritta per poi confrontarci sul rapporto tra fotografia e scrittura e dare vita a un progetto collettivo: ognuno produrrà un mini dummy con due tipi di rilegature fatte a mano e composto dalle immagini prodotte durante le giornate di ricerca e di assegnazione dei testi da sviluppare in immagine.Roberta Fuorvia, curatrice, e Valeria Laureano, artista, lavorano da anni con la fotografia realizzando progetti con varie realtà nazionali e internazionali tra cui Magazzini Fotografici Napoli.

 

INFO Iscrizione: 120€ a partecipante, minimo 6 massimo 15 presenze.

Per informazioni e iscrizioni: 3402241464, info@riuproject.com. FB: facebook.com/RIUproject/ Sito: http://www.riuproject.com/

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:39