Secondo appuntamento con Grafie di confine. Faenza, Quondamatteo e gli altri: decifrare i dialettali riminesi, un ciclo di quattro lezioni, a ingresso libero, tenute da Davide Pioggia nella Sala del Settecento della Biblioteca Gambalunga nellambito del progetto Lingue di confine a cura di Fabio Bruschi.
Nella prima lezione del 22 gennaio i partecipanti hanno scoperto che, quando si cerca di scrivere alcune parole del dialetto riminese, sorgono tanti dubbi. Per venirne a capo si è avviata una riflessione sulla natura delle lettere, individuandone i tratti distintivi. Ora questa riflessione può essere applicata al dialetto riminese, ed è quanto si comincerà a fare nella seconda lezione.
Prossimi appuntamenti il 5 febbraio con Interpretazione dei testi e letture e il 12 febbraio, sempre dalle 17 alle 18.30, con Per una grafia fonologica.
Davide Pioggia si è laureato in fisica e in seguito è passato allo studio della linguistica, occupandosi in particolare dei dialetti romagnoli. Fra le sue pubblicazioni sono particolarmente rilevanti i saggi Fonologia del santarcangiolese (2012) e Dialetti romagnoli (2014), questultimo scritto in collaborazione con Daniele Vitali. Sempre con Vitali nel 2010 ha scritto un articolo sul dialetto riminese, e da qualche tempo sta lavorando a un saggio di approfondimento su questo dialetto. Cura il sito www.dialettiromagnoli.it