Venerdì 21 marzo, alle 21 nel Teatro degli Atti di Rimini, andrà in scena il settimo incontro delle “Meditazioni riminesi” 2003, dedicate alle diverse formulazioni dell’idea di sacro nella cultura contemporanea. Questa volta sarà un matematico, Paolo Zellini, ad affrontare l’argomento nell’ambito delle competenze che gli sono proprie: non a caso il titolo della conferenza è Gli algoritmi del sacro. Algoritmo è infatti il nome di un insieme di regole o di direttive atte a fornire una risposta specifica, cioè non ambigua e definita, ad un problema a partire da certi dati in possesso. Quello che interessa Zellini è l’essenza del numero, sulle cui origini formula delle congetture interessanti: “Erodoto raccontava a sua volta - dice Zellini in una recente intervista - che la matematica è nata per misurare i confini dei campi in Egitto, dopo le periodiche inondazioni del Nilo. Io non ne sono convinto: non credo che l'unica e primitiva funzione della matematica fosse la misura della terra. Penso invece che avesse origini rituali, religiose…nell'antichità la ritualità era la cosa più esatta che esistesse. Il rito era l'azione esatta per eccellenza. Il rito era il sacro: doveva quindi essere perfetto”. Zellini è nato a Trieste nel 1946 e si è laureato in Matematica presso l’Università di Roma nel 1970. Professore di Analisi Numerica presso l’Università di Roma 2, è docente presso il CNR di Roma. Considerato da Calvino una delle migliori letture mai fatte, La breve storia dell’infinito (Adelphi editore) è il libro di Zellini più conosciuto. Tra le sue opere più importanti sono da segnalare anche La ribellione del numero, 1985 e 1999, Adelphi e Gnomon. Una indagine sul numero, 1999, Adelphi La manifestazione è organizzata dalla Biblioteca Civica Gambalunga con il patrocinio della Provincia di Rimini e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. L’Ufficio scolastico regionale del Ministero per la Istruzione, la Ricerca e l’Università ha riconosciuto il ciclo quale attività di aggiornamento per insegnanti. L’ingresso è libero.