Approvato lo studio di fattibilità per la messa in sicurezza di alcuni percorsi ciclabili

Data di pubblicazione

Uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza di alcuni percorsi ciclabili e ciclo-pedonali è stato approvato dalla Giunta comunale nella seduta di ieri pomeriggio.

Il progetto approvato ha lo scopo di tutelare la sicurezza di pedoni e ciclisti e la corretta fruizione degli spazi pedonali e ciclabili attraverso l’installazione di dissuasori in ghisa che impediscano l’accesso e la sosta delle auto sulle piste ciclopedonali.

L’intervento, che ha un costo preventivato di 100.000 euro, sarà realizzato in viale Tripoli, sui due lati della strada nel tratto compreso tra la ferrovia e viale regina Elena; viale Valturio, sui due lati della strada, nel tratto compreso tra via Circonvallazione Occidentale e l'innesto con le vie Montefeltro e Marecchiese; via della Fiera, lato Ravenna, nel tratto compreso tra via Ariete e via Nuova Circonvallazione.

“Obiettivo primario dell’Amministrazione Comunale è favorire e incrementare la mobilità sostenibile e meno inquinante attraverso la realizzazione di percorsi protetti e ciclopedonali – sottolinea l’assessore alla Mobilità, Lavori Pubblici, Infrastrutture del Comune di Rimini Paola Taddei –. Per questo sono state investite in passato e saranno investite in futuro risorse economiche importanti; non dimentichiamo che la rete ciclabile cittadina è più che raddoppiata nell’ultimo lustro. A fronte di questo, che è istanza condivisa dalla popolazione, dobbiamo purtroppo ancora registrare un cattivo utilizzo dei percorsi protetti già realizzati da parte di incivili che con le loro auto occupano gli spazi dedicati ai pedoni e alle due ruote. Proprio per tutelare le fasce deboli del traffico e lo scopo stesso degli interventi, dobbiamo intervenire ponendo in essere quegli accorgimenti fissi in grado di garantire la sicurezza e il corretto uso delle ciclabili. Certo, sarebbe cosa più opportuna e esteticamente più gradevole presentare piste ‘aperte’ ma la maleducazione e l’assenza di rispetto altrui ci costringe ad agire per ora diversamente. Sottolineo quel ‘per ora’ visto che non dispero che, anche attraverso la realizzazione dei progetti e delle iniziative in grado di elevare il tasso di utilizzo di percorsi protetti e trasporto pubblico locale, si elevi proporzionalmente una cultura della mobilità che non veda nell’auto privata il solo e arrogante signore. In tal senso tutta la comunità, non solo di Rimini ma dell’Italia intera che anche recenti analisi pone come fanalino di coda per sensibilità su queste tematiche, deve  responsabilizzare ancora di più gli ambiti privati e pubblici dell’educazione. A meno che qualcuno possa davvero pensare che anche in futuro il rispetto e l’educazione debbano essere imposti attraverso i paletti divisori…”

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:29