Una celebrazione sobria nella quale si è reso omaggio ai caduti della guerra con la deposizione di due corone ai monumenti, nella Cappella Votiva all'interno del Tempio Malatestiano e al Monumento ai Caduti di piazza Ferrari.
Ricordiamo il messaggio congiunto del Prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza e del Sindaco Andrea Gnassi
“680.000 caduti, 270.000 mutilati, oltre un milione di feriti, 600.000 prigionieri, 64.000 dei quali morti per stenti.
Eppure, anche attraverso queste sofferenze condivise quotidianamente, nacque un nuovo sentimento di affratellamento e di condivisione, che andava al di là dello spirito di corpo. In quegli anni ed in quella guerra l’unificazione italiana passò dal piano meramente istituzionale a quello della condivisione di un destino.
Ecco perché il 4 novembre, nato come “Festa della Vittoria” è con il tempo divenuta il “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”.
Ai tempi odierni le nostre Forze Armate hanno avuto un ruolo importante in varie missioni di pace all’estero e concorrono alla salvaguardia delle libere istituzioni svolgendo un ruolo fondamentale per lo sviluppo del Sistema Paese e del mantenimento della coesione sociale.
Quest’anno, oltretutto, la condivisione di un comune destino degli italiani, passata per i tanti corpi non più identificati, non può non essere ricordata anche per una particolare ricorrenza. Esattamente un secolo fa, il 10 agosto 1920, il Gen. Giulio Douhet (Caserta, 1869 – Roma, 1930) annunciava l’idea di voler onorare tutti i Caduti attraverso la salma di un soldato ignoto. Nasceva così il ricordo del Milite Ignoto che nel nostro Paese viene onorato a partire dalla Celebrazione del 4 novembre 1921.
Con il “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate” ha compimento l’annuale calendario delle celebrazioni nazionali, quest’anno attraversato da una emergenza sanitaria che ne ha condizionato le manifestazioni pubbliche, ma che certamente non ne ha scalfito il valore e la memoria.
Viva l’Italia Unita, Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica, Viva la Pace!”