Giornata internazionale contro il lavoro minorile

Dichiarazione dell'Assessore alle Politiche del lavoro del Comune di Rimini Anna Maria Fiori
Data di pubblicazione

“ Nel mondo ed in Italia, il lavoro minorile rappresenta purtroppo una realtà fortemente radicata; per di più, a detta di molti osservatori, in aumento.

In questi ultimi anni il tema del lavoro dei bambini e degli adolescenti è entrato, anche se faticosamente, nell’agenda dell’opinione pubblica, sia grazie all’impegno sindacale, sia perché si è sviluppata una maggiore attenzione verso i diritti dell’infanzia. Un impegno che si è focalizzato non solo sugli aspetti internazionali, ma anche su quelli nazionali del problema. Ciò con la consapevolezza che conoscere e intervenire sul fenomeno del nostro Paese non minimizza, anzi imprime una maggiore autorevolezza all’impegno sulla materia.

Contrastare il lavoro minorile significa affrontare un fenomeno che ha risposte diverse perché multifattoriale, dove non pesa solo la povertà economica delle famiglie, ma anche cause di ordine economico più inedite, quali la necessità di ridurre i costi nelle imprese familiari, ammortizzare il destino lavorativo spesso incerto dei genitori, oppure semplicemente per seguire ritmi di consumo sempre più frenetici indotti dal mercato.

Vi sono inoltre pesanti condizionamenti culturali che incidono sul fenomeno, soprattutto la scarsa percezione del valore sociale del sistema scolastico e formativo su cui incidono fortemente le caratteristiche socio culturali della famiglia di provenienza.

Solo per citare i dati ISTAT, si stima che in Italia siano 144.00 i minori coinvolti in varie forme di lavoro minorile, di cui 32.000 in forme di vero e proprio sfruttamento. Numeri che assumono una considerevole, drammatica rilevanza quantitativa e qualitativa, essendo distribuiti sull’intera area geografica del Paese: nelle aree più arretrate, portato dalla  povertà economica, nelle aree più ricche, portato da povertà culturale. D’altra parte la dimensione stessa dell’economia sommersa nel nostro paese, non permette una fotografia precisa per quantità e qualità del fenomeno del lavoro minorile. Ad oggi manca anche una stima precisa sul fenomeno dei minori immigrati coinvolti nel nostro paese in forme di lavoro nero.                                                                                                                                          

La Carta di Impegni del 1998, sottoscritto dai sindacati, organizzazioni datoriali e Governo ha rappresentato un importante passo avanti nella lotta al lavoro minorile nel nostro paese, proprio partendo da queste coordinate ( povertà, inclusione sociale e dispersione scolastica), purtroppo la Carta degli Impegni è stata disattesa, sia da parte del Governo, sia dalle stesse imprese.

Per combattere il lavoro minorile è necessario concentrare tutti gli sforzi delle istituzioni locali e nazionali, attivando una più stretta collaborazione con i diversi soggetti impegnati sul tema: sindacati, associazioni di volontariato, imprese per superare le condizioni di degrado sociale, economico e culturale che sono alla base dello sfruttamento dei minori potenziando e non riducendo le reti di protezione e qualificando i modelli di sviluppo locale. Tutto ciò partendo da una capillare diffusione di iniziative di mediazione culturale a sostegno di una diffusa consapevolezza dei diritti dei lavoratori adulti e dei minori.”

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:13