Festival del Mondo Antico: una grande partecipazione per un'edizione da ricordare

A sedici anni dalla prima edizione il Festival del Mondo Antico, ancor giovane, nell’incontro con quel “grande vecchio” che è il Ponte di Tiberio giunto a compiere 2000 anni, ha saputo esprimere tutte le potenzialità di una manifestazione ispirata proprio al rapporto Antico/Presente.
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Un sentimento che ha accompagnato i tre giorni dell’evento ad iniziare dalla illuminante lezione di Tomaso Montanari che ha aperto il Festival all’insegna di Augusto, Cosimo de’ Medici e dei principi fondanti della Costituzione italiana intorno al patrimonio culturale. Un bagaglio di conoscenze coniugato con i valori della tutela dei beni culturali e comuni e consegnato al pubblico con evidente passione.

La stessa passione che ha accompagnato un pubblico numeroso e variegato lungo tutti gli appuntamenti. Come quello della prima magica serata sullo sfondo del Ponte, che all’interno di Fluxus / Rimini per il Ponte di Tiberio / Opening Night, in collaborazione con Ravenna2019, ha messo in scena  Augustus reading da Augustus. Il romanzo dell’imperatore, di John E. Williams con Giovanni Brizzi e Ivano Marescotti  le cui voci , nella poetica luce del tramonto, hanno proiettato la grandezza del primo imperatore in un quadro contemporaneo poi acceso da suggestive sonorità e fantastici effetti creati dalle luci sulle pietre del ponte.

 Se migliaia di persone hanno partecipato a questa che resterà una serata indimenticabile, centinaia sono quelle che hanno seguito ogni appuntamento in calendario: entrando nel vivo della città augustea, al centro della mattinata di sabato, o andando a Lezione dagli antichi sui temi de L’Artista e il potere e del Politeismo sul filo dell’ultima fatica letteraria di Maurizio Bettini. La verve umoristica, nutrita da una profonda cultura, di Michele Mirabella ha calamitato l’attenzione del folto pubblico accorso alla piacevole serata che ha visto partecipi Lia Celi e Andrea Santangelo nell’intento di dimostrare le capacità terapeutiche della Storia.

Così come la mattinata di domenica che ha visto Mirabella dialogare con tre protagoniste della cultura, quali Eva Cantarella, Maria Giuseppina Muzzarelli e Francesca Russo, sull’intrigante e sempre attuale rapporto fra donne e potere.

Denso e ancora una volta molto apprezzato il programma proposto nel pomeriggio domenicale fra un’analisi sul mutamento degli imperi, affidata a personaggi del calibro di Luigi Capogrossi Colognesi, Vittorio Emanuele Parsi e Nadia Urbinati, e l’evocazione dell’età augustea attraverso i poeti che l’hanno rappresentata, nel racconto “con parole sue” di Umberto Broccoli. Un pubblico attento e coinvolto ha seguito anche l’intervento di Marcello Ghilardi sulla lettura metaforica del termine “ponte”.

 

Grande interesse e curiosità ha caratterizzato l’appuntamento con Elisabetta Moro e Marino Niola che hanno parlato delle virtù della dieta mediterranea e della cultura del cibo come valore, fra passato e presente.

Il Museo della Città e il centro storico sono stati animati dalle rievocazioni storiche affidate alla Legio XIII Rubico, itinerari guidati anche in lingua straniera, atelier di pittura anche ‘en plain air’, escursioni sotto le arcate del ponte… e dalle tante proposte per i più piccoli raccolte nel programma di Piccolo Mondo Antico Festival.

E se le tre mostre allestite nell’ala moderna del Museo della Città (Il ponte di Tiberio attraverso i disegni di Stanislaw Kasprzysiak; Nel nome di Cesare Ottaviano Augusto. Quattro città unite da quattro archi. Susa Aosta Rimini Fano; Luigi Tazzari. Navi e marinai) prolungano l’invito al Festival del Mondo Antico (fino al 31 luglio), a fermare l’atmosfera delle tre giornate di Antico/Presente è per i promotori (il Comune di Rimini con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e con la Società Editrice il Mulino) la soddisfazione di avere ancora una volta corrisposto a una richiesta crescente e motivata, per i partecipanti il senso di appartenenza a una manifestazione che accompagna un percorso culturale condiviso da più generazioni.

 Un consenso  sancito da circa 8000 presenze fra piccoli, adulti e giovani. Proprio a questi ultimi, anche impegnati nell’organizzazione della manifestazione  come volontari (dagli studenti del Liceo classico a quelli dell’Istituto Tecnico per il Turismo di Rimini fino ai ragazzi più grandi del Servizio civile nazionale), è stato simbolicamente affidato il congedo dal Festival in una performance all’interno della Domus del Chirurgo a cura di Armida Loffredo e Francesco Montanari. I giovani studenti del Liceo “G. Cesare” hanno salutato il pubblico con estratti dallo studio Ilio_L’assedio. Un saluto pieno di entusiasmo che vuole anche essere un arrivederci alla prossima edizione.

Le foto allegate che documentano alcuni dei momenti più importanti del festival sono di Gilberto Urbinati

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:03