Festa della Rete: il benvenuto dell'Amministrazione comunale di Rimini

12, 13 e 14 settembre
Data di pubblicazione

Ci sono tanti motivi per cui, un anno fa, Rimini e festa della Rete hanno deciso di percorrere insieme un cammino e continuano oggi a percorrerlo. Alcuni più prosaici di altri (consente al nostro territorio di ‘allungare’ la stagione turistica, con una ricaduta positiva in termini di arrivi e presenze); altri più empatici di alcuni (porta in città ‘offline’ migliaia di conversazioni e di profili virtuali che finalmente possono guardarsi in faccia, nella migliore tradizione riminese, terra di incontri e delle relazioni vere).

Ma l’unico, straordinario valore aggiunto di questo connubio risiede non tanto negli incassi o in una rassegna stampa robusta: semmai nella comunicazione e nell’innovazione dei linguaggi. Quel passaparola spontaneo che dalla viva voce dei veri protagonisti, che per lavoro e per passione si ritrovano qui, si trasforma in bit per diffondersi liberamente nella rete.
Sono incalcolabili gli utenti ‘esposti’ alla comunicazione della Festa della Rete nelle centinaia di siti in cui gira la notizia dell’evento e della città che lo ospita e in cui si può partecipare al voto degli Oscar della rete, i Macchianera Italia Award. Solo per accennare a qualche numero di questo fenomeno, l’anno scorso nei tre giorni dell’evento sono stati raggiunti 500mila utenti su twitter, 400mila utenti si sono collegati al sito ufficiale dell’evento, oltre 1 milione di voti per i Macchianera Award.

Un impatto ineguagliabile in termini di innovazione comunicativa, plus inestimabile di un evento che configura Rimini come luogo unico in Italia dove tutto questo può accadere, emblema di uno spazio di conoscenza creativo, dinamico, contemporaneo; luogo che ha dimostrato e dimostra di saper interpretare i segni del cambiamento e della modernità, se essi consentono all’Uomo di liberare da massi e ingombri una eterna strada maestra: il desiderio e la tensione verso il dialogo e il rapporto con l’Altro.
L’immagine di Papa Francesco che riceve di persona il Macchianera Award 2013 (annunciato a Rimini) per Personaggio dell’Anno della Rete è forse tra le più belle tra quelle recenti a sostanziare il mondo che vorremmo: senza pregiudizi, senza barriere, persone che si incontrano e hanno qualcosa (bello o brutto, importante o banale) da dirsi e da scambiarsi.

Allora la Festa della Rete è la Festa della Libertà: la libertà che viene dalla conoscenza completa, dall’autonomia di pensiero, dal rifiuto di filtri, furbizie e ogni altro ammennicolo più o meno elegante che alla fin fine cerca di ridurla o autoridurla quella libertà.
Sì, Rimini allora è uno spazio ‘decensurato’ che dà il suo benvenuto a quell’inno alla bellezza della libertà che è la Festa della Rete.   
Ma appunto la libertà è per definizione pura, consapevole, informata. Questo va detto proprio in virtù dello schietto rapporto che lega la Festa alla Città di Rimini. In mezzo a un cartellone ricchissimo di appuntamenti, c'è anche la presentazione di un libro edito da Mondadori che ha come autore il blogger Azael che lo scorso anno sollevò polemiche rispetto alle ‘diverse sensibilità’ con cui veniva affrontato il tema della satira religiosa. Niente di nuovo: le disfide tra ‘aperti’ e ‘censori’ fanno parte della storia dell’umanità, un’epoca dopo l’altra, senza mutare né di modi né di contenuti. Non è dunque in discussione a Rimini il diritto di fare satira o di esprimere opinioni su qualsiasi argomento anche con toni e parole fuori dall’ordinario. La questione è un’altra e sta in una domanda: libertà è mero sinonimo di marketing? Leggendo infatti l’abstract della casa editrice, pare di intuire come l’asso nella manica del blogger Azael per il suo ‘Vangelo’ pubblicato da Mondadori siano le polemiche nate a Rimini un anno fa durante la sua esibizione. Si è trattato forse di una provocazione cercata? Che sia così o meno, per quanto riguarda il Comune di Rimini, rappresentante di una città che tollera, rispetta, che lascia parlare tutti perché sicura che tutti possano farsi un’idea in piena autonomia, l’invito è quello di partecipare a tutti gli appuntamenti inseriti nel programma del festival della Rete, compresa la presentazione del ‘Vangelo’ mondadoriano di Azael. Partecipare per conoscere e conoscere per farsi un’idea appunto. Per capire di persona, e prima che una fazione partigiana o l’altra o entrambi alzino ad arte le proprie confusionarie cortine, se davanti a noi si stia parando il degno e creativo erede di Dario Fo o Lenny Bruce oppure uno dei tanti, mediocri autori che nascondono la propria banalità dietro a una facile provocazione da abbecedario del marketing. Ecco la soluzione migliore: andare lì, ascoltare, capire, uscirne con una convinzione, bella o brutta che sia fa lo stesso, ma in ogni caso nostra.

Questo è il miglior omaggio che Rimini possa fare alla Festa della Rete, e più in generale alla libertà.

L’Amministrazione comunale di Rimini

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:02