Famiglie a rischio sfratto, in arrivo contributi per sanare la morosità

Dall'Amministrazione comunale un sostegno alle famiglie che, colpite dalla crisi, non riescono a pagare regolarmente l'affitto e rischiano di perdere la casa.
Data di pubblicazione

Da lunedì sarà possibile fare domanda per il bando del fondo per l'accesso alle abitazioni in locazione 2010, grazie a cui quest'anno sarà possibile dare una risposta ancora più puntuale a chi non sempre riesce a sostenere il canone di un'abitazione.

Oltre al contributo destinato a concorrere alle spese per l'affitto, il bando prevede infatti quest'anno anche un contributo finalizzato alla regolarizzazione della posizione dei nuclei familiari che hanno maturato un debito per canoni di locazione non pagati. Le modalità di concessione del contributo sono state concertate con le organizzazioni sindacali. Beneficiario potrà essere sia chi ha ricevuto una comunicazione di sollecito al pagamento degli affitti arretrati prima dell'apertura del bando, sia chi alla data di presentazione della domanda abbia una procedura di sfratto per morosità in atto e abbia ottenuto in prima udienza il "termine di grazia" per sanare il proprio debito.

Saranno ammesse al beneficio le famiglie con un valore Isee non superiore ai 10mila euro e con un contratto di affitto stipulato almeno sei mesi prima della data del sollecito di pagamento.

Il contributo sarà pari alla morosità maturata, con un importo massimo di 2600 euro, e verrà erogato direttamente al proprietario, che dovrà certificare l'archiviazione della procedura di recupero del credito nei confronti dell'inquilino.

"E' importante in questo particolare momento di difficoltà destinare una quota del contributo comunale con l'obiettivo di contenere al più possibile il disagio dei nuclei familiari già provati dalla crisi - sottolinea l'assessore alle Politiche abitative Anna Maria Fiori -. Il provvedimento vuole andare incontro in maniera particolare alle famiglie di lavoratori in cassa integrazione, disoccupati, o che hanno subito una riduzione consistente dell'orario di lavoro".

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:10