Apertura oltre ogni previsione per la rassegna cinematografica agli Agostiniani, “Cinema sotto le stelle”, organizzata dal Comune di Rimini. Sin dalla prime ore della serata di ieri, di giovedì 1 luglio, lungo la centralissima via Cairoli, si è snodata una ordinata fila composta da centinaia di spettatori per assistere alla proiezione della pellicola 'I diari della motocicletta' di Walter Salles: il film racconta la storia del giovane Che Guevara che incontra i mali sociali dell’America Latina in un viaggio di “conoscenza” in motocicletta con l’amico Alberto Granado. I circa novecento riminesi accorsi alla proiezione confermano il gradimento riscosso dalla rassegna “Cinema sotto le stelle” che coniuga lo spettacolo e la cultura in un luogo gradevole come la corte degli Agostiniani. Luogo oramai divenuto anche un punto di ritrovo e di “socialità” del centro cittadino. 'Si tratta certamente di un buon inizio della stagione estiva- dichiara l'Assessore alla Cultura, Stefano Pivato-. Questa e altre manifestazioni svoltesi nei giorni scorsi confermano la crescita sensibile del rapporto tra Rimini e cultura. A riprova, dunque, che va smentito il luogo comune che vuole questa città patria della sola vacanza 'leggera' '. A sostegno delle parole dell'Assessore Stefano Pivato stanno i numeri e le cifre di affluenza di pubblico registrati da tutte le recenti iniziative organizzate dal Comune di Rimini. Luciano Canfora e Silvia Ronchey hanno inaugurato, mercoledì 16 giugno, la VI^ edizione di Antico/Presente, ciclo di incontri organizzati all’Anfiteatro Romano di Rimini dalla Biblioteca Civica Gambalunga e dai Musei comunali, dedicati alla lettura per voce recitante e al commento di testi antichi, più o meno “classici”, affidati all’introduzione di autorevoli commentatori. La prima serata in programma - dedicata alle riflessioni degli antichi pensatori Platone e Giorgio Gemisto Pletone (il filosofo rinascimentale i cui resti riposano in un’arca posta sul fianco del Tempio malatestiano di Rimini) sul tema delle città dell’utopia – ha coinvolto un numeroso pubblico di spettatori di tutte le età, tra i quali diversi abbonati. Il secondo appuntamento della manifestazione, che si concluderà il prossimo 23 luglio, è stato E’ sburòun, serata che ha visto protagonista in scena il dialetto di Santarcangelo, caratterizzato dalla ricorrenza ossessiva dei dittonghi. Il Miles gloriosus del sarsinate Tito Maccio Plauto tradotto con E’ sburòun da Rina Macrelli ha avvinto e convinto gli oltre 400 spettatori presenti in sala. Interprete d’eccezione Ivano Marescotti che per la prima volta nella sua carriera ha lasciato il dialetto di Bagnacavallo per avventurarsi nel santarcangiolese di Guerra e Baldini. Altra partenza da grande evento è stata quella di “Percuotere la Mente”, rassegna quest’anno impegnata sui registri della rielaborazione elettronica. Sul palco l’insolito quintetto dei Quintorigo, gruppo con solidi fondamentali classici ma con alle spalle una lunga esperienza live con musicisti jazz e pop, con un piede nelle sonorità classiche e l’altro tra le chitarre distorte del rock più duro, e con quella inconfondibile voce strumento di una forza naturale come John Di Leo. Sul palco di Percuotere la Mente i Quintorigo hanno incrociato il più poliedrico fra i jazzisti italiani, Antonello Salis, “musicista così grande e così umile il cui cuore contiene tutta la musica del mondo”, un incontro all’insegna dell’improvvisazione e di atmosfere potenti. Gremito e tutto esaurito lo spazio della Corte degli Agostiniani con un tributo di calorosa condivisione.