'Ecco il percorso per il recupero della Domus'

Data di pubblicazione
Di seguito la comunicazione sulla vicenda Domus Romana di piazza Ferrari, fatta dal Sindaco Alberto Ravaioli nella seduta del 5 agosto 2004: Gli scavi archeologici di piazza Ferrari hanno messo in evidenza uno dei più straordinari apparati archeologici di età romana d’Italia. La cosiddetta ‘Domus del Chirurgo’, con le eccezionali strumentazioni tecniche, i mosaici, i reperti, rappresentano un patrimonio di incomparabile valore per la storia di questa città e- non è immodestia- dell’intero Paese. Questo vero e proprio tesoro per troppi anni- tredici per l’esattezza- ha purtroppo convissuto con polvere e degrado, diventando una ferita aperta nel cuore della città anche sotto il punto di vista della qualità urbana. La necessità di mettere a completa e rispettosa disposizione per i residenti e gli ospiti questa straordinaria eredità del passato si sposa obbligatoriamente all’urgenza di un intervento di salvaguardia e tutela degli stessi reperti: ogni giorno in più che passa nelle attuali condizioni di degrado diviene un rischio per la salute di tali vestigia Riprendo una frase dell’Assessore Pivato che mi pare sintetizzi al meglio la trasparenza cristallina dell’iter autorizzativo: non c’è stato alcun progetto più pubblicamente dibattuto, presentato, analizzato, valutato, sofferto, sviscerato, anche preso a pretesto per polemiche più o meno giustificate di questo. Provo a illustrare brevemente per la parte meramente amministrativa: Febbraio 2000. Tavolo di concertazione: parte il progetto affidato allo Studio Cerri 14 Giugno 2000: Presentazione al Consiglio Comunale, presso ex Convento Agostiniani, dei progetti di riqualificazione del patrimonio culturale cittadino, compresa Domus di piazza Ferrari 3 Ottobre 2000. La Soprintendenza esprime 'parere favorevole' al progetto di massima 15 Febbraio 2001. Il Consiglio Comunale di Rimini approva (dopo analogo parere scaturito nella seduta della III Commissione Dipartimentale del 7 febbraio 2001) con 19 voti favorevoli e 9 astenuti il progetto preliminare di copertura degli scavi archeologici di piazza Ferrari, da inserire poi nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici. Agosto 2001. Conferenza dei servizi: si decide l'invio del progetto al Ministero ai Beni Culturali 10 aprile 2002. Il Ministero dei Beni Culturali invita il Comune a 'rielaborare il progetto… prendendo lo spunto da esempi quali quello relativo all'area degli scavi della Domus del Piano, a Corfinio' 7 maggio 2002. Il Sottosegretario ai Beni Culturali Sgarbi affida al Soprintendente regionale l'incarico di seguire il progetto 4 Ottobre 2002. Il Soprintendente regionale esprime parere favorevole al progetto e lo invia al Ministero ai Beni Culturali per l'esame. 3 Febbraio 2003. Si riuniscono i Comitati di Settore presso il Ministero ai Beni Culturali per il riesame del progetto che viene approvato. Nella motivazione si legge tra l'altro 'Per quanto riguarda il microclima, l'esempio della copertura degli scavi di Corfinio, a suo tempo proposto all'attenzione dei Comitati dal Sottosegretario Sgarbi, non è attualmente percorribile, essendone stata verificata l'inadeguatezza' 20 Novembre 2003. Conferenza dei Servizi: approvazione definitiva del progetto. Da agosto 2003 ad oggi sono stati fatti 4 comunicati stampa e due conferenze stampa ufficiali relativi all’iter autorizzativo della Domus. Non solo. Sul versante più propriamente culturale va detto che: il 7 aprile 2001, al Museo della Città, venne pubblicamente presentato (e adeguatamente pubblicizzato con comunicati stampa, cartoline e manifesti) dal Dottor Jacopo Ortalli (Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna) e dall'Architetto Alessandro Colombo (dello studio Cerri e Associati) l'intervento di sistemazione dell'area archeologica di piazza Ferrari; il 19 agosto 1999, all'Anfiteatro Romano, vennero per la prima volta illustrati davanti a 600 persone i capolavori restaurati della Domus; l'8 maggio 2003 venne inaugurata al Museo l'ala imperiale con una sezione dedicata alla Domus; da almeno 10 anni a questa parte sono state prodotte decine di pubblicazioni e almeno un centinaio di articoli (a star stretti) di giornale in cui costantemente si evidenzia la centralità e la necessità di chiudere la 'ferita' storica e urbana di piazza Ferrari. In soldoni: l’iter autorizzativo e di coinvolgimento culturale è di una correttezza e di una trasparenza assolute; nessuno, dico nessuno, si deve permettere di dire che questo progetto è passato sotto silenzio o peggio contiene delle ombre sotto l’aspetto dell’iter amministrativo Il progetto di recupero del sito archeologico di piazza Ferrari, curato dallo studio Cerri, è non solo innovativo ma ha l’obiettivo- cito la nota stampa consegnata agli organi d’informazione a inizio luglio- di “salvaguardarne la conservazione, permetterne la visita al pubblico come l’estensione del vicino Museo e riqualificare l’assetto architettonico e ambientale dell’intera piazza”. Tengo a precisare che in tutte le deliberazioni di Giunta e di Consiglio Comunale approvate veniva chiaramente specificato come il progetto fosse del tutto rispettoso e adeguato nei confronti del contesto urbano in cui viene calato. Non solo: nelle conferenze dei servizi svolte è stato detto e verbalizzato che successivamente all’inizio dei lavori per il restauro della Domus sarebbe stata riprogettata nel suo complesso la piazza Ferrari. Fra l’altro è stato anche affidato a un tecnico specializzato (il dottor Marco Sassatelli) una specifica valutazione rispetto allo stato del verde nella piazza sulla quale stanno circa sessanta alberature, 15 delle quali si prevedeva venissero rimosse sulla base del progetto di recupero della Domus approvato. Abbiamo altresì chiesto ai progettisti di mettere in atto alcuni accorgimenti che, senza mutare il progetto (altrimenti bisognerebbe ricominciare da capo con le autorizzazioni), salvaguardassero i due grandi cedri posti al centro della piazza: ciò è possibile arretrando il vano servizi. La stessa cosa per il leccio, in corrispondenza della fontana, e il pino domestico all’angolo con Corso Giovanni XXIII i quali- come scrive il Dottor Marco Sassatelli, dello Studio Silva di Bologna- “costituiscono le piante con migliori caratteristiche per forma, stato vegetativo, dimensioni e valore estetico- paesaggistico”. Lo stesso Sassatelli “sconsiglia vivamente l’ipotesi di trapianto delle piante causa le difficoltà operative e l’aleatorietà dei risultati. Si tratta di operazioni che non garantiscono il risultato”. Tecnici e rappresentanti della Soprintendenza hanno altresì ribadito che le alberature che si affacciano su corso Giovanni XXIII debbano essere assolutamente rimosse per consentire l’obbligatoria riprofilatura e il necessario e urgente intervento sullo scavo archeologico. In tutto sono dunque 12 le alberature che verranno rimosse, 5 delle quali già abbattute. Continua infatti il Dottor Marco Sassatelli nella sua relazione “di fatto le piante incompatibili con il progetto (oltre alle 5 già rimosse sul lato Cassa di Risparmio di Rimini, nda), risultano 7 di cui 4 pini domestici di scarso valore e instabili, un leccio di piccole dimensioni capitozzato e un leccio di grandi dimensioni fortemente inclinato e di chioma irregolare. Di questo gruppo di piante, ad eccezione del tiglio, non sono presenti elementi di particolare interesse e pregio. Appare quindi logico ragionare in una compensazione ambientale che riqualifichi l’area con l’inserimento di nuovi impianti utilizzando esemplari di grandi dimensioni che offrano maggiori garanzie di tenuta rispetto ai trapianti delle esistenti ma soprattutto presentano caratteristiche qualititative e estetiche nettamente migliori rispetto alla compagine arborea esistente”. Quindi Sassatelli suggerisce di mettere mano alla riqualificazione dell’intera area e questo sarà il tema su cui come Amministrazione Comunale attiveremo la conferenza dei servizi per riprogettare definitivamente l’intera piazza Ferrari. Tuttavia già in questa fase è ipotizzabile la ripiantumazione solamente sull’area del cantiere di 9 alberature, ed è possibile prevedere la sostituzione dei cachi con alberi di maggiore pregio.

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15/05/2023, 17:16