Don't you like doc? L'altro lato del cinema

Da marzo a maggio, in Cineteca, alle 21 e a ingresso libero
Data di pubblicazione

Fellini protagonista, con una sezione dedicata, della nuova edizione di “Don't you like doc?”, lo spazio che da un paio d'anni la Cineteca del Comune di Rimini destina, tra la fine di marzo e quella di maggio, all'altro lato del cinema, quello del reale o, più semplicemente, documentario. Una collana di appuntamenti dunque riservata, con la quale comincia a prendere forma “Fellinianno 2013”, l'agenda disseminata di eventi che intende festeggiare i decennali de I vitelloni, di 8 ½, di Amarcord e di E la nave va, e che culminerà in estate, tra “Notte rosa” e “Cinema sotto le stelle”, e in autunno, a corredo dell'anniversario del ventennale della morte del Maestro. Saranno le voci di Francesca Fabbri Fellini, Gianfranco Angelucci, Gianfranco Miro Gori, Giuseppe Ricci e Marco Bertozzi ad accompagnare e guidare questa prima incursione documentaria nell'universo felliniano, a cui ne seguirà una seconda, negli ultimi mesi dell'anno.

Sezione felliniana

Si comincia, domenica 24 marzo, con il tributo a Tonino Guerra, un omaggio che inaugura, nello stesso tempo, rassegna e capitolo felliniano: “Asarcurdem” è il titolo della serata, incardinata sulla conversazione tra Lora Guerra e Gianfranco Miro Gori a margine de Il lungo viaggio, il film d'animazione di Andreij Khrzhanovskij sceneggiato da Guerra a partire dai disegni dell'amico Federico, e di Diario segreto di Amarcord, il divertente backstage firmato da due tra i collaboratori più stretti di Fellini, Maurizio Mein e Liliana Betti. “Asarcurdem” incrocia e conclude “La bellezza è già una preghiera”, la settimana di incontri e spettacoli congegnata dall'associazione Tonino Guerra nel primo anniversario della scomparsa del poeta di Santarcangelo.

E testimoni speciali di poesia (e di bellezza) sono senz’altro, nell’immaginario felliniano, i pagliacci, il cui mondo il regista riminese rimpiange e da cui si congeda con un saluto travolgente e surreale nel finale de I clowns, in programma giovedì 28 marzo: un'inchiesta commissionata dalla Rai in cui Fellini, a zonzo tra Italia e Francia alla ricerca dei grandi interpreti dell'arte circense, s'abbandona ai ricordi, alcuni veri e molti inventati, della sua infanzia. A introdurre il film, Giuseppe Ricci, tra i più attenti e documentati studiosi italiani dell'opera del Maestro.

A Francesca Fabbri Fellini è affidata, martedì 9 aprile, la premessa dell'appuntamento dedicato a 8 ½, il film che ha ribaltato la storia del cinema e influenzato, in buona misura, l'estetica del secondo novecento. A proposito del capolavoro del 1963 saranno mostrati Un'ora (e ½) con il regista di 8 ½, storica intervista di Sergio Zavoli, nella quale viene messo a fuoco, per la prima volta, il rapporto complesso di Fellini con la sua città d'origine, ma anche il sentimento, altrettanto contraddittorio e nutrito di affetto, gelosia e diffidenza, dei riminesi verso il loro concittadino più celebre; e L'ultima sequenza di Mario Sesti, che ricostruisce, attingendo al repertorio fotografico sterminato di Gideon Bachman, il mistero della scena che avrebbe dovuto chiudere il film, ma che fu all'ultimo sostituita e di cui si sono perse le tracce.

Aggiunge un altro paragrafo a questo capitolo felliniano, Marco Bertozzi, che, giovedì 18 aprile, scorrerà le pagine di Block-notes di un regista, una sorta di taccuino di lavorazione sia del Fellini Satyricon, viaggio picaresco nella Roma del tardo Impero, sia, soprattutto, de Il viaggio di G. Mastorna, il progetto più autobiografico e intimo che Fellini concepì ma che non convertì mai in pellicola, conquistandosi in questo modo l'aura quasi mitica del film mai fatto più famoso della storia del cinema.

Si prosegue, con una doppia zoomata, in compagnia di Gianfranco Angelucci, collaboratore, sceneggiatore, amico di Fellini e autore di alcuni tra i primi e più significativi  approfondimenti audiovisivi sull'arte cinematografica del Maestro. Di questi, sono in cartellone Fellini nel cestino e I protagonisti di Fellini, rispettivamente martedì 30 aprile e martedì 14 maggio: il primo segue una chiacchierata, tra reticenze e depistaggi, del regista riminese con Oreste del Buono a proposito di alcune scene di Amarcord, del Casanova e de Le notti di Cabiria girate ma poi tagliate e mai più montate; il secondo dà voce agli attori, coinvolti da Maurizio Porro in un ricordo dell'atmosfera festosa, scanzonata, da circo Barnum, dei set di Fellini: una serie di interviste brevi che abbozzano un profilo del regista e, insieme, una riflessione sull’arte della recitazione. 

Tappa conclusiva di questo primo avvistamento felliniano, giovedì 23 maggio, con Fellini: sono un gran bugiardo di Damian Pettigrew, che monta brani dell'ultima intervista rilasciata da Fellini con sequenze di film, testimonianze e immagini inedite e di repertorio: un documento straordinario, che ha assunto, suo malgrado, il valore di testamento.

Sezione Doc in Tour

Ma non di solo Fellini vive l'edizione 2013 di “Don't you like doc?”

Quattro i titoli condivisi con “Doc in Tour”, il progetto di Regione e Fice a beneficio del documentario: si parte, martedì 26 marzo, con God save the Green di Michele Mellara e Alessandro Rossi: un inno, appunto, all'agricoltura fai da te e alla coltivazione domestica: un modo alternativo di costruire comunità e riconquistare gli spazi urbani; si continua, martedì 23 aprile, con Non mi avete convinto di Filippo Vendemmiati, che in prima persona racconterà di questa lunga intervista a Pietro Ingrao, nel cui profilo si scorge una buona parte della storia novecentesca di questo paese; avanti, martedì 7 maggio, con The Golden Temple  e il suo autore Enrico Masi che commenterà questa sua premiatissima inchiesta sulla faccia nascosta (e crudele) delle Olimpiadi di Londra di un anno fa; ultima tra le proposte di Doc in Tour accolte in cartellone, Gli anni delle immagini perdute di Adolfo Conti, giovedì 23 maggio, novanta minuti dedicati al cinema di Valerio Zurlini, regista appartato e tra i più colti del cinema italiano, autore di pochi film ma indimenticabili: dalla trilogia adriatica (Estate violenta, La ragazza con la valigia, La prima notte di quiete) a Cronaca familiare a Il deserto dei Tartari.

Completano la rassegna due diari di viaggio, entrambi d'ispirazione letteraria: il primo, in onda martedì 2 aprile, è quello intrapreso in Giovanni Pascoli: l'ultima passeggiata da Diego Zicchetti e Francesca Magnoni per rievocare, nel centenario della morte del poeta di San Mauro, gli eventi e gli incontri che ne hanno segnato vita e opera; assieme agli autori, interviene Gianfranco Miro Gori; il secondo, previsto per martedì 28 maggio, è quello che in Viaggetto nella pianura, sequel di Viaggetto sull'Appennino, porta Ivano Marescotti a misurarsi con i paesaggi e le genti emiliano-romagnoli; a indirizzare i due autori, Francesco Conversano e Nene Grignaffini, in sala assieme all'attore di Bagnacavallo, la lezione di Cesare Zavattini.   

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:06