In crescita le domande di accesso ai servizi. Sabato 25 novembre la camminata “è per te”.
"Donne coraggio!" torna con decine di iniziative, incontri, dibattiti, conferenze e spettacoli per riflettere come comunità in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un format inaugurato l’anno scorso e che prosegue quest’anno, con un cartellone plurale, frutto della programmazione corale che il Comune di Rimini insieme alle “Rete Donne Rimini” e alle tante altre associazioni e realtà coinvolte e protagoniste delle iniziative in programma che non si fermeranno a novembre, ma saranno distribuite lungo tutto l’anno. Una rete nata per sostenere e condividere le attività della “Casa delle donne” del Comune di Rimini, non solo in veste di offerta di servizi di aiuto ed assistenza, ma più in generale con un più marcato compito di volano culturale e organizzativo per le iniziative territoriali legate alle donne.
Tra le iniziative da ricordare “E’ per te”, la camminata per le vie della città contro la violenza alle donne, che quest’anno si terrà sabato 25 novembre, con ritrovo all’Arco di Augusto alle ore 16.00 e partenza alle ore 16.30. La camminata terminerà in piazza Cavour in concomitanza con l’accensione, alle ore 18.00, delle luci di Natale. La novità di quest’anno è proprio legata all’accensione delle luci (“c’è una crepa in ogni cosa, ed è da li che entra la luce”, è la frase di Leonard Cohen scelta come titolo dell’iniziativa) che saranno dedicate alle donne vittima di violenza della città di Rimini.
"Aumentano l'interesse e la partecipazione - spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche di genere del Comune di Rimini - verso le attività culturali ed educative svolte dalla Casa delle Donne di Rimini lungo tutto l'anno. Un'attenzione figlia del lavoro di rete fatto insieme alle associazione che fanno parte di Rete Done Rimini e che contribuisce a creare una maggiore sensibilità sul territorio, da parte anche degli uomini. I numeri più legati al contrasto alla violenza di genere sono in linea con quelli degli ultimi anni, noi stiamo lavorando per aumentare la consapevolezza e la prevenzione anche grazie al lavoro di consulenza dei nostri sportelli; non c'è infatti solo la violenza fisica, ma tante piccole e grandi discriminazioni che ogni giorno, a casa e nel lavoro, penalizzano le donne. Per questo abbiamo lavorato, ad esempio, inserendo punteggi aggiuntivi per l'accesso ai nidi e ai servizi educativi per l'infanzia, o aprendo una collaborazione con l'ordine dei commercialisti per aumentare le informazione e la consapevolezza legata alla violenza economica. L’unica strada da percorrere è sviluppare una consapevolezza collettiva, partendo proprio dai più giovani, visto che si sta abbassando anche l'età media di chi si rivolge agli sportelli, per educare ad una vera cultura del rispetto".
"A crescere non è solo la violenza fisica - sottolinea Roberta Calderisi, presidente dell'Associazione Rompi il Silenzio di Rimini - ma anche quella economica, che preoccupa perchè non consente l'emancipazione. Un aspetto che si evince anche da altri dati, oltre quelli già presentati. Negli ultimi due anni infatti abbiamo assistito donne per l'invio di circa cinquanta richieste per il il reddito di libertà, altre cinque per l'autonomia abitativa e quattro di congedo parentale per donne vittima di violenza. Il 66% delle donne che si rivolgono da noi sono Italiane, con una età media che si sta sempre più abbassando".