Se solo l'autore dell'articolo avesse sfogliato il programma dell'edizione dello scorso giugno del "Festival del mondo antico" (cosa che evidentemente non ha fatto) avrebbe constatato che il Professor Lorenzo Braccesi è stato protagonista in ben quattro incontri: il 12 giugno ha preso parte ad una tavola rotonda ("Focus sulla Domus") nella quale ha esposto le sue tesi contrarie a quelle del Professor Jacopo Ortalli (presente al dibattito); lo stesso giorno ha presentato un volume sulla antichità (Epigrafia latina); il giorno successivo ha discusso di un secondo libro (Magna Grecia). E, infine, ha presentato proprio il libro «incriminato»: Rimini salutifera. "Rimini salutifera" è inoltre in vendita presso il bookshop del Museo dove tutti possono acquistarlo.
E' inoltre doveroso precisare che il Professor Braccesi presiede e continuerà a presiedere il comitato scientifico preposto all'ordinamento del Museo archeologico e che, prossimamente, terrà una conferenza proprio sulla Scuola medica riminese.
Era orientale il medico? Era riminese? La soluzione del dilemma è solo nel lavoro e nella passione degli archeologi e degli storici dell'antichità. Non sta certo a una amministrazione comunale (e tantomeno all'assessore alla cultura) stabilirlo. La ricerca e la discussione si basano su un dogma ineludibile: quello della libertà di opinione.
Ciò che compete alla Amministrazione comunale (e all'assessore) è di lasciare spazio ad ogni interpretazione possibile. Ciò avviene per qualunque reperto dell'antichità.
Tesi diverse che si confrontano sono il "sale" di ogni dibattito. Anche di quello sulla Domus.
Ciò che non è accettabile è che l'Amministrazione comunale possa aver operato «censure» nei confronti del Professor Braccesi.
Ben vengano polemiche come quelle suscitate dal Professor Braccesi: dal punto di vista scientifico sono senza dubbio salutari. Anzi l'Amministrazione comunale gli è grata per la passione e la vena polemica che mette in tutta la disputa. Anche perché, forse, parte di quei 63.500 visitatori sono stati attratti dalla Domus proprio da questo affascinante confronto.