Risorse, tempismo e professionalità. Sono queste le tre parole d’ordine che caratterizzano uno degli asset più importanti del bilancio comunale, quello del diritto allo studio.
Data di pubblicazione
Di questo, il supporto agli studenti con disabilità rappresenta una delle voci più importanti, non solo a livello di risorse.
I numeri
Sono 467 le famiglie riminesi a usufruire dell’assistenza per gli studenti con disabilità nelle scuole pubbliche riminesi, da zero ai diciotto anni. Una copertura possibile grazie ad un impegno esclusivo del Comune di Rimini che, solo per l’anno scolastico in corso, ha dedicato più di 5 milioni di euro. Rispetto al 2019/2020 si tratta di un aumento di 300 mila euro, frutto di un aumento di alunni certificati del 7% e di un aumento della spesa (che si parametra sulle ore dedicate, che variano da caso a caso) di circa il 9%.
Sono 467 le famiglie riminesi a usufruire dell’assistenza per gli studenti con disabilità nelle scuole pubbliche riminesi, da zero ai diciotto anni. Una copertura possibile grazie ad un impegno esclusivo del Comune di Rimini che, solo per l’anno scolastico in corso, ha dedicato più di 5 milioni di euro. Rispetto al 2019/2020 si tratta di un aumento di 300 mila euro, frutto di un aumento di alunni certificati del 7% e di un aumento della spesa (che si parametra sulle ore dedicate, che variano da caso a caso) di circa il 9%.
Il servizio, le tempistiche, le professionalità
Ogni anno gli alunni con disabilità certificata hanno diritto all’insegnante di sostegno e all’educatore. L’insegnante di sostegno, che si occupa di didattica, è di competenza statale e, purtroppo, sconta le tempistiche e la lungaggine burocratiche delle graduatorie ministeriali. Non solo, di solito si tratta non di personale con qualifiche professionali specifiche, ma perlopiù proveniente da altri titoli ed esperienze professionali.
L’educatore invece è di competenza comunale e si occupa più dell’autonomia dello studente, delle relazioni e dello sviluppo di competenze integrative a quelle strettamente didattiche, che sono prerogativa dell’insegnante vero e proprio. A differenza di questo, però, già dal primo giorno di scuola il 90% degli educatori era già a scuola e, durante la prima settimana, la totalità degli alunni erano già assisisti dal loro educatore. Non solo, in questo caso il Comune di Rimini pretende le necessarie competenze specialistiche, attraverso un bando in cui sono richiesti i titoli professionali specifici.
Ogni anno gli alunni con disabilità certificata hanno diritto all’insegnante di sostegno e all’educatore. L’insegnante di sostegno, che si occupa di didattica, è di competenza statale e, purtroppo, sconta le tempistiche e la lungaggine burocratiche delle graduatorie ministeriali. Non solo, di solito si tratta non di personale con qualifiche professionali specifiche, ma perlopiù proveniente da altri titoli ed esperienze professionali.
L’educatore invece è di competenza comunale e si occupa più dell’autonomia dello studente, delle relazioni e dello sviluppo di competenze integrative a quelle strettamente didattiche, che sono prerogativa dell’insegnante vero e proprio. A differenza di questo, però, già dal primo giorno di scuola il 90% degli educatori era già a scuola e, durante la prima settimana, la totalità degli alunni erano già assisisti dal loro educatore. Non solo, in questo caso il Comune di Rimini pretende le necessarie competenze specialistiche, attraverso un bando in cui sono richiesti i titoli professionali specifici.
“Risorse e servizi – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – su cui l’impegno del Comune è fondamentale. Non solo un tema di risorse ma, come evidenziato dai numeri, di tempistiche e professionalità. Grazie alle nostre procedure, più snelle delle graduatorie ministeriali, riusciamo già dal primo giorno ad offrire assistenza professionale agli alunni certificati. Il frutto di un impegno unico a livello di risorse, ma anche e soprattutto di una esperienza professionale sedimentata negli anni che vede Rimini all’avanguardia in questo specifico ambito del diritto allo studio”